Caro Domani, dimentichiamo i palestinesi che collaborano con gli Usa e liberiamo i palestinesi dalla prigione israeliana
01-07-2010
di
Luigi Ficarra
Ritengo bisogni dire con forza che va seguita la giusta indicazione data dal nostro segretario generale, Paolo Ferrero, di boicottare le merci che vengono esportate dal territorio di Israle in Italia, in segno di solidarietà concreta con il popolo palestinese, le cui terre sono militarmente occupate come colonie dal governo di Tel Aviv, in dispregio di tutte le risoluzioni dell’ONU.
Noi in Italia chiamiamo collaborativi e combattiamo i sindacati, che proni ai voleri del padronato e dell’attuale governo di destra, hanno firmato gli accordi del gennaio e della primavera 2009 che sanciscono la fine della funzione unificante dei Ccnl. Ritengo sia alla pari giusto chiamare collaborativi quei politici palestinesi, che, proni ai voleri USA ed Unione Europea, non rivendicano il diritto alla resistenza ed alla guerriglia nei confronti di un paese, Israele, che si comporta come potenza coloniale occupante. In Libano Israele ha subito la sua prima grave sconfitta politico-militare grazie alla sollevazione, in reparti di guerriglia armata, di un parte predominante del popolo libanese. Così è stato nella guerra criminale condotta contro Gaza.
Porre sullo stesso piano la cattura del militare israeliano, Schlit, da una parte, e le migliaia, oltre 11 mila, palestinesi tenuti prigionieri senza processo, sulla sola base di provvedimenti amministrativi, come avveniva in Italia sotto il fascismo, ed un milione e mezzo di cittadini palestinesi chiusi nel carcere a cielo aperto di Gaza, con embargo non solo illegittimo ma crudele, dall’altra, significa essere ciechi e succubi della propaganda padronale dei Feltri, La Russa, Frattini e &. E noi, come comunisti, non possiamo cadere in questa trappola meramente propagandistica e falsa, ma abbiamo il dovere di denunciarla con forza.
Luigi Ficarra, impegnato sin da giovane nel movimento operaio, prima nel PSI con Lelio Basso, poi nel PSIUP, nel PCI ed ora nel PRC, è sempre stato sostenitore delle posizioni di Rosa Luxemburg. Ha lavorato nei primi anni '60 nel centro studi economici della CGIL siciliana diretta da Pio La Torre, ed ampio è stato pure il suo impegno nel movimento universitario, come dirigente dell’UGI. Da avvocato, ha sostenuto e sostiene importanti battaglie in difesa della laicità della scuola e dei diritti dei lavoratori.