Caro Domani, ho censurato l’articolo di Massimo Gramellini: parla del pellegrinaggio degli onorevoli a Gerusalemme e non volevo che mio figlio lo leggesse altrimenti non va votare. Ma me ne pento e allora…
04-08-2011
di
Antonio Piola, impiegato, Torino
Caro Domani, chiedo scusa del disturbo: devo ammettere una piccola vigliaccheria. Ho un figlio di 19 anni che non vuol sentir parlare di politica. Disprezza i politici, ripete ciò che sente nelle televisioni o scopre nei siti internet: tutti ladri. Non è vero, provo ad arrabbiarmi, ma ho paura che le mie parole non servano. Non credo si rassegnerà a votare non importa il partito purché capisca qual è suo dovere di cittadino. Stamattina ho fatto sparire La Stampa. Dopo aver letto l’articolo di Massimo Gramellini mi sono detto: se Camillo lo legge sei mesi di miei rimbrotti finiscono in niente.
Prima di uscire Camillo ha chiesto come mai non era arrivato il giornale al quale siamo abbonati e non ho avuto il coraggio di rispondergli. Gli rispondo e mi confesso attraverso il vostro giornale nella speranza che nel suo vagare da un sito all’altro possa incontrare non solo l’articolo anche la lettera del mio imbarazzo. E capisca finalmente perché sono preoccupato per lui e per la sua generazione. Qualcosa bisogna fare, stare fermi non serve: leggere Gramellini può essere il primo passo verso un’indignazione che vuol dire partecipazione. Ecco l’articolo apparso su un giornale che non si può dire rivoluzionario. Spero gli dia il senso della gravità della situazione e perché il mio imbarazzo ha scelto strade così insolite per ricordarglielo. Grazie.
La notizia che il Parlamento resterà chiuso fino a metà settembre per consentire a duecento deputati e senatori di fare un pellegrinaggio in Terrasanta ha ridato un po’ di fiato ai mercati, ma ha gettato nel panico la Terrasanta. Il sospetto è che, vista l’aria che tira in Italia, decidano di rimanervi per sempre. Permane un fitto mistero sulle ragioni vere della visita. Escludiamo che siano interessati a studiare lo stile di vita di Gesù.
Mentre potrebbero nutrire una curiosità professionale per i mercanti del Tempio e per uno dei due ladroni crocefissi, quello non pentito. L’ipotesi che vogliano girare un remake di “Brancaleone alle Crociate” è destituita di ogni fondamento: non hanno il senso del ridicolo. Improbabile che intendano fondare un nuovo ordine templare: non hanno neanche il senso del tragico. Qualcuno immagina che vadano a chiedere una grazia, per il foro competente: Lourdes. Qualcun altro spera che vadano a chiedere scusa, o pietà, perché è a noi a noi che dovrebbero chiederle, e potrebbero farlo comodamente dal salotto di casa dove invece convocano le telecamere per accusarsi a vicenda di rubare.
Una penitenza? Ci crederemmo soltanto se marciassero a piedi scalzi e battendosi il telefonino intercettato sul petto. No, la motivazione più verosimile del pellegrinaggio, nonché la più coerente con la natura intima dei pellegrini, è che si tratti di una bella vacanza. Formalmente a spese loro, ma di fatto pagata con lo stipendio che noi gli verseremo puntualmente anche a settembre perché continuino a darci il cattivo esempio!