Caro Domani, le zanzare non mi fanno dormire e allora penso alla manovra economica. Peggio di un incubo. Li devo ammazzare, quei maledetti insetti succhiasangue
07-07-2011
di
Arturo Ghinelli
Stanotte sono stato seviziato da una zanzara perciò mi sono alzato prima delle 6 e mi sono messo a stirare la biancheria che avevo lavato. Mentre stiravo ho provato a riassumere i punti della manovra governativa che mi riguardano. Il governo mi ha mandato in pensione dopo 41 anni di lavoro, però adesso stabilisce che la pensione verrà rivalutata solo al 45%. Blocca il turn over, per cui mia figlia e il suo ragazzo, precari della scuola, non potranno avere il lavoro, anzi per stare nel sicuro taglierà 256 mila insegnanti, per cui il posto per loro non ci sarà. Si allontana il momento in cui diventerò nonno.
Blocco anche degli stipendi dei dipendenti pubblici, per cui mia moglie dovrà continuare a lavorare per inseguire l’età pensionabile delle donne, ma non avrà aumenti di stipendio. Anzi, avendo abbandonato il suo posto di dirigente scolastica per occuparsi dell’amministrazione comunale e già questo ha significato una diminuzione dello stipendio, subirà un taglio dell’attuale compenso perché i costi della politica vanno abbassati a partire dallo stipendio degli assessori comunali che prendono 2 mila euro al mese, quelli dei parlamentari sono rinviati a data da destinarsi.
Poi apro il giornale e leggo che nella manovra avrebbe potuto essere aggiunto – e non è stato per il rotto della cuffia – un comma della decenza “che tutela tutte le aziende”, in base al quale B. avrebbe potuto risparmiare 750 milioni di euro.
Se acchiappo quella zanzara che mi succhia il sangue…
Arturo Ghinelli è un insegnante, lavora in una scuola elementare di Modena. Ha tenuto una rubrica fissa sulla Gazzetta di Modena e su riviste online; suoi articoli sono apparsi su riviste di scuola e di pedagogia.