Caro Domani, ma il libero mercato dei treni dov’è? I viaggiatori non lo sanno
18-11-2010
di
Corrado Aprile, architetto, Torino
Caro Domani, qualche giorno fa – il 15 novembre – è partita in discreta sordina una nuova compagnia ferroviaria che fa per il momento solo la tratta Torino-Milano e ritorno. Se n’è parlato però solo sui blog e sul sito dell’azienda leggo che a bordo ci sono connessione a Internet e una serie di servizi utili ai viaggiatori (magari ci saranno anche i bagno puliti). Ha una tariffa unica (17 euro) e il biglietto può essere fatto anche a bordo, se si arriva alla stazione all’ultimo momento, senza incorrere in sanzioni e sovraprezzi.
Ora, magari, una volta provati questi servizi, i viaggiatori avranno di che lamentarsi. Però, per intanto, vorrei porre ai vostri lettori una domanda: ne avete sentito parlare? Lo sapete che c’è un’altra compagnia (straniera) che da Bologna va verso terre teutoniche passando per il Brennero con caratteristiche analoghe alla precedente (e i bagni puliti, provato)? Ve lo chiedo (e ometto i nomi delle compagnie dato che non siamo qui a fare pubblicità) perché la maggior parte degli utenti secondo me non sono informati. Così come non sono informati che la nuova azienda di trasporti su rete ferroviaria non può fare scali intermedi visto che mancherebbe di autorizzazioni da parte del monopolista nazionale di fatto. Dunque dove sta il libero mercato? Si gioca davvero su divieti, privilegi, silenzio mediatico, ogni volta a scapito dei viaggiatori?
Che qualche giorno fa, sulla tratta Torino-Roma, sono arrivati (c’ero anche io) a destinazione con venticinque minuti di ritardo, accumulati tra Firenze e la stazione Termini. Il convoglio era del monopolista di fatto.