Caro Domani, perché i complici negli insulti di Berlusconi e Santanché dopo la sconfitta se la prendono con gli insulti di Berlusconi e Santanché?
19-05-2011
di
Paolo Tranchina, psicologo analista, direttore di Fogli di Informazione, Firenze
È troppo comodo mascherarsi con la pelle dell’agnello dopo aver fatto il lupo. Perché tutti quelli che oggi criticano Berlusconi, Santanchè, Moratti per il loro estremismo non hanno fiatato contro di loro prima dei risultati elettorali? Perché evidentemente condividevano la speranza che questo fosse l’unico modo di eviatare l’incombente sconfitta. Quindi erano apertamente complici dell’insulto di Berlusconi che ha gridato che la magistratura è un cancro, complici della Santanchè che ha rincarato la dose urlando alla Bocassini di essere una metastasi, complici della Moratti che ha insultato Pisapia dicendo che era un ladro. Non ci sono scusanti né capri espiatori possibili per un modo cosi volgare, truculento, offensivo di far politica, nemmeno se chiedessero scuse formali alla magistratura, alla Bocassini, a Pisapia. Una classe politica scesa tanto in basso non è degna di governare l’Italia.