Caro Domani, perché nonostante la crisi gli italiani fanno debiti per andare in vacanza?
21-07-2011
di
Marco Lombardi
Quando ho sentito dire da un tizio che, va bene tutto, ma arrestare addirittura il Papa sarebbe una bestemmia, ho compreso il livello di confusione in cui verte il paese. Confusione nella testa di molti cittadini che, pur in mezzo alla crisi più nera degli ultimi decenni, non mutano stili di vita. Convinti che tutto passerà, gli italiani si indebitano per le vacanze, acquistano a rate i mille accessori del consumo, snobbano la semplicità scimmiottando le esagerazioni dei Vip, le cui gesta otturano l’ottanta per cento dei palinsesti televisivi. Confusione nella testa dei politici, quando il Presidente della Repubblica, a nome del popolo, prima ringrazia il Parlamento per una manovra approvata in due giorni con modifiche solo a favore dei potenti – cosa accadrebbe se l’ancoraggio degli stipendi alla media ponderata dei sei paesi europei più ricchi, introdotto per la classe politica, si applicasse a tutti i contratti collettivi? -, e poi ne mette in discussione il merito appena entrata in vigore. Confusione da parte dei guru del capitalismo nostrano, i “general manager”, gli “AD”, che applicano i loro astratti schemi budgetari senza rendersi conto della materia umana sui cui questi si conficcano. Mi domando cosa accadrà quando le idee si chiariranno, soprattutto se ciò non avverrà per tutte le suddette categorie contemporaneamente.
Marco Lombardi, nato nel 1977, laurea in Scienze Politiche conseguita alla Cesare Alfieri di Firenze, vive da sempre nella cintura del capoluogo toscano, dove attualmente si occupa di politiche sanitarie. Ha lavorato nel settore delle politiche sociali, seguendo progettazioni in materia di politiche giovanili, adolescenza, sport, immigrazione e cooperazione internazionale.