Scrivo queste due righe come cittadino, come persona che crede nella giustizia e come padre di famiglia. Famiglia la cui crisi sta facendo pagare costi inusitati. La mia è una denuncia di un sorpruso ai danni di 500 mila famiglie e ai danni delle regioni. Esiste una tipologia di mutui: edilizia agevolata, regolata da una legge che voleva favorire l’acquisto delle prime case, di cui io sono soggetto interessato perché intestatario di tale mutuo, che ancora costringe le regioni e i mutuatari ad essere lì a pagare un tasso del 12,70, tuttora in essere.
A tale ingiustizia ho cercato di porvi rimedio chiedendo più volte, d’accordo con la mia regione l’Emilia Romagna, di rinegoziare il tasso, ma ho ottenuto solo risposte pretestuose. Per cui a seguito di tali “incomprensioni”, ho denunciato la Carisbo per l’esosità del tasso e siamo al 2004. È essenziale capire che mentre i tassi normali hanno subito le variazioni di mercato, per questa tipologia sono rimasti uguali, cioè al 12,70%, cioè fermi al vecchio sistema monetario delle lire italiane, fuori da qualsiasi logica di mercato e stiamo parlando di mutui prima casa per famiglie con problemi di reddito.
Com’è possibile sopportare oltre costi così elevati per mantenere questi mutui in una situazione di favorevole condizione per le banche. E mentre per contro, assistere al cinismo, del governo, nel perpetuo dissanguamento del denaro pubblico e a quello delle piccole famiglie. Questi tassi sono stati voluti dal ministro Tremonti che nel lontano 2002 con un decreto stabili per questa tipologia di finanziamento edilizio una soglia di rinegoziazione del 12,60 quando per i mutui normali la soglia di usura era del 4,99. A suo tempo furono fatte interrogazioni parlamentari da parte dell’allora deputato Paolo Cento, che smaschero’ il decreto Tremonti denunciando il grosso favore fatto agli istituti di credito a scapito dei cittadini e a scapito delle regioni.
Mi sembra sia una storia incredibile, indescrivibile, ma vera e purtroppo ancora attuale, pensando che i tassi normali viaggiano a costi molto più bassi e che la nuova soglia di usura è del 7,85 si capisce come la cosa assuma contorni di forte ingiustizia verso i consumatori cittadini.
Sandro Pertini ha sempre ricordato, che non c’è democrazia senza equità e giustizia sociale. Nel frattempo il giudice nonostante il documento di qualche tempo fa della Corte dei Conti denunciasse un grande spreco di denaro pubblico, il giudice dicevo mi ha dato torto, e bisognerebbe capire la logica di questo giudice che non tiene conto della mostruosità della cosa e si schiera con l’istituto di credito da me denunciato, per cui se non ricorro in appello rischio il pignoramento della casa. la dura rappresaglia di un sistema creditizio ingordo e egoista: disumano, si è di nuovo manifestato con il decreto ingiuntivo, vale a dire il pignoramento della casa.
La mia storia si assomma alle altre mille storie, di questa nostro paese, vessato dai mille cavilli il cui confine non è ben chiaro se trattassi di negligenza o di tutela degli “affari” dei potenti, le storie, quella dei precari, dei disoccupati dei cassintegrati e purtroppo unite a quella delle migliaia di sfrattati, non hanno udienza. Ma c’è un’altra perversità in questo racconto che non sembra reale, ma uscito dalla penna di uno sceneggiatore di un film dell’orrore. La perversione, tutta kafkiana, è che un ministro abbia decretato una legge ad hoc, una legge “fuorilegge” per questi i tassi, tassi di usura di fatto, quasi volesse assicurare una tangente alle banche interessate. Mentre, esiste un’altra legge, quella “ufficiale”, che dice che i tassi antiusura sono il 7,85. Ma il decreto Tremonti favorisce il delinquere dell’usura permettendo tassi del 12,70. Scandaloso o canagliesco.
Mi stupisco che nonostante le mie denunce, ancora nessuno si è fatto carico di questa atroce storia. Solamente l’autorità garante che nel Febbraio 2009 denunciava la cosa alle autorità competenti, ma che tuttora tacciono. E ironia della sorte Bersani durante l’ultimo governo di centrosinistra confeziona un decreto per la rottamazione dei mutui e si dimentica della descritta tipologia.
Vorrei che l’opinione pubblica conoscesse tutto questo e che l’opinione pubblica conoscesse anche le risposte degli amministratori da me interpellati, i quali hanno giocato allo scaricabarile.