Si è appreso che vi è stata sottrazione di capitali pensionistici da parte del patronato INCA/CGIL a danno di molti pensionati italiani del Canton Zurigo; il lavoratore/pensionato si rivolgeva al patronato INCA/CGIL conferendo a quest’ultimo patrocinio; mediante il patrocinio conferito, il responsabile del patronato prendeva indebitamente contatto con gli enti pensionistici; il contatto consisteva in richieste di trasferimento del patrimonio del lavoratore pensionato in un conto corrente intestato all’INCA/CGIL medesima.
Le firme sulla documentazione per il trasferimento sono state poste senza l’approvazione degli assistiti o addirittura falsificate e poi validate con il timbro del consolato generale italiano di Zurigo; da questo conto erano addebitate le somme mensili, corrispondenti alla rendita pensionistica dovuta al pensionato, con il risultato che l’INCA di fatto si sostituiva alla cassa pensionistica; il pensionato, non essendo informato correttamente, credeva certa l’origine della rendita, nella convinzione che quest’ultima provenisse dal fondo assicurativo; il 21 luglio del 2008 un pensionato propone una denuncia direttamente al consolato per non essere stato presente all’autentica della sua firma. Il pensionato espone i fatti indicando il conto bancario INCA/CGIL.
La denuncia viene protocollata dal consolato, che promette di svolgere accertamenti; soltanto 18 gennaio 2009 il signor Antonio Giacchetta viene sospeso dall’incarico di responsabile INCA Zurigo e solo il 9 aprile 2009 viene confiscato il conto bancario INCA, cosicché il flusso in uscita dal conto corrente dell’INCA viene interrotto.
Giacchetta viene arrestato soltanto il 31 luglio 2009; nonostante il consolato generale di Zurigo fosse a conoscenza dei fatti, le truffe proseguirono danneggiando altri assistiti che si rivolgevano all’INCA/CGIL; quando i danneggiati, dopo avere scoperto la irregolarità, si rivolsero all’INCA per chiedere informazioni e la restituzione dei soldi, non fu data risposta né assistenza.
Dall’inizio del procedimento penale sino ad oggi non è stato ancora interrogato nessun danneggiato. Il procuratore Svizzero limita le investigazioni al signor Giacchetta; l’INCA/CGIL ha più volte dichiarato di non possedere i mezzi finanziari tali da rimediare al danno che il direttore di una sua sede ha causato a molti pensionati appropriandosi dei loro risparmi pensionistici; i danneggiati hanno dovuto assumere la difesa a proprie spese, poiché INCA/CGIL ha negato l’assistenza ai danneggiati; le promesse di collaborazione fatte da INCA/CGIL, per trovare una soluzione alla tragedia e allo stato di indigenza in cui sono precipitati moltissimi connazionali sono risultate vane;
il 26 novembre 2010 il comitato difese famiglie ha inoltrato al COMITES di Zurigo la richiesta di chiarimenti, in ordine ai fatti denunciati nel 2008 dal console generale di Zurigo, Giovanni Maria Veltroni, alla procura di Roma per le irregolarità del patronato INCA-CGIL a Zurigo;
il 24 novembre 2010 il comitato difese famiglie ha inoltrato al COMITES di Zurigo la richiesta di accertamento delle irregolarità eventualmente addebitabili ai diversi patronati operanti in Svizzera.
La richiesta di accertamento è stata successivamente inoltrata dal consolato generale di Zurigo al Ministero degli affari esteri -:
quali iniziative si intendano adottare per far piena luce sui gravi fatti denunciati in premessa;
quali iniziative si intendano adottare affinché l’INCA/CGIL si assuma la responsabilità per gli enormi danni cagionati ai lavoratori-pensionati e per sostenere ed aiutare, conformemente alla funzione del patronato stesso, i soggetti danneggiati;
per quali motivi l’INCA/CGIL, il consolato generale di Zurigo e il COMITES di Zurigo non abbiano adottato le misure necessarie ad informare la comunità italiana del pericolo a cui andavano incontro i richiedenti che si rivolgevano prima all’INCA/CGIL e poi all’INCA di Zurigo;
se il Governo intenda collaborare con la procura svizzera, affinché si possa procedere all’accertamento dei fatti illeciti e di eventuali complicità e connivenze.
(Interrogazione dell’onorevole Antonio Di Pietro)
Antonio Di Pietro è un parlamentare, avvocato ed ex magistrato italiano. Ha fatto parte del pool di Mani Pulite come pubblico ministero. Nel 1996 è entrato in politica e nel 1998 ha fondato il movimento Italia dei Valori di cui è presidente. Attualmente, come Deputato, è componente della Commissione Giustizia e della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie.