di Raniero La Valle
È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
di Maurizio Chierici
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
Libri e arte » Teatro »
di Raffaella Ilari
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Inchieste » Quali riforme? »
di Riccardo Lenzi
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
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» Inchieste
Emigrazione italiana: storie e problemi
30-09-2010
di Andrea Ermano, direttore de "L'Avvenire dei Lavoratori"
Zurigo – La traiettoria assunta dal conflitto d’interessi nel corso delle note violenze mediatiche estive guidate dal presidente del Consiglio contro il presidente della Camera evoca per certi versi quella celebre Locomotiva di Guccini, “lanciata a bomba” contro la terza carica dello Stato. Con tragicomica confusione dei ruoli, però, dato che qui, nelle vesti dell’attentatore suicida entra in scena non un macchinista proletario, ma uno zar miliardario.
A evitare la deflagrazione istituzionale finale è soccorso a mezza estate il … continua »
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14-01-2010
di Mario Neri
Questa la relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912. Ma gli onorevoli Lega Nord lo sanno?
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si … continua »
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17-07-2009
di Ippolito Mauri
La lettera di Giovanni Furlanetto è arrivata da Stoccarda sette giorni fa. Resta il documento di una speranza delusa, segno di una civiltà sociale perduta. “Non riesco a capire come il parlamento italiano possa approvare una legge che punisce la clandestinità quando decine di migliaia di italiani hanno attraversato clandestinamente le frontiere per sfamare le famiglie. Io sono nato in Germania, ma mio padre ha lasciato la provincia di Treviso nel 1947. Nessun lavoro, nessuna speranza. E’ entrato clandestinamente in … continua »
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17-07-2009
di Mimma Di Marcantonio
Arrivai in Venezuela alle cinque del mattino del 9 gennaio 1.977. Il mio incontro con l’emigrazione non avvenne quel giorno: io ero semplicemente una ragazzina che aveva deciso ” di sposarsi con un giovane residente in Venezuela” conosciuto durante una sua vacanza in Italia.
Mio marito era partito nel 1.949, ai sei anni, con la madre ed il fratellino per raggiungere il padre emigrato … continua »
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17-07-2009
di José Luis Tagliaferro
Italiani all’estero, tango, lavoro e leggi repressive.
Buenos Aires è la città più italiana al mondo. Ci sono più italiani che a Roma, più di sei milioni.
Anni fa, e per più di un secolo, i flussi migratori avevano un senso unico: verso l’America. Così i nostri avi arrivavano alla ricerca di un lavoro, di un futuro per i loro figli, anche a Buenos Aires. Perlopiù facevano i lavori più umili e abitavano nei coventillos, le vecchie case … continua »
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17-07-2009
di Ludovico Incisa Di Camerana
Nell’ambito culturale argentino vi è certamente una vittima: la lingua italiana. La mancata diffusione dell’italiano è considerata la prova di’assimilazione totale, di una < digestione > dell’emigrante italiano, che cancella nelle generazioni successive ogni traccia del paese d’origine. Un figlio di italiani, che pure sa l’italiano, giunge così a dire a proposito dell’Argentina degli anni Trenta, secolo XX. < Quattro milioni di italiani, che sono venuti a lavorare in Argentina, dopo la meravigliosa digestione, di cui abbiamo vissuto gli ultimi … continua »
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17-07-2009
di Attilio Tassoni
Se nel mondo la lingua italiana è fra gli idiomi più studiati, in Svizzera lo è sicuramente, anche se con il processo di globalizzazione, l’italiano dalla terza posizione è scivolato in quarta, dopo l’inglese, oramai lingua veicolare della classe dirigente elvetica. Dopo tedesco, inglese e francese, la lingua di Dante resta la più importante.
Con l’introduzione da parte del Governo federale svizzero della proposta di legge di diffusione della lingua inglese obbligatoria a partire dalla 3. Elementare, diversi negoziati … continua »
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