“Deciderà lui come uscire di scena, con un guizzo da comédien” queste le parole con cui Antonio Ricci ha annunciato, nell’intervista al “Corriere della Sera”, il probabile abbandono dell’arengo da parte di Silvio Berlusconi. Ah, caro Ricci mi spiace deluderla ma lei pecca d’ottimismo! Si convinca che è finito il buon tempo della Commedia dell’Arte quando c’erano “comédiens” capaci di schiaffeggiarsi con un piede, alla bella età di ottantatré anni, come Tiberio Fiorilli, in arte Scaramuccia, o di effettuare una capriola all’indietro con un bicchier d’acque sulla testa senza versarne una sola goccia come Tommaso Antonio Visentini, o di eseguire venti “entrechats” di seguito come Domenico Biancolelli l’uno e l’altro celebri Arlecchini. Certo, nessuno mette in dubbio che Berlusconi sia stato un “comédien” o, per essere più precisi, un “pitre” o “clown”, ma si tratta ormai di un “clown” logorato, stremato, spompato per eccesso di bunga bunga e di copule immaginarie (le peggiori, mi creda) che sfiancherebbero anche un toro Miura. Più facile immaginare un’uscita strisciante tipo lombrico, o un’uscita arrancante come quella di un vecchio sergente dei marine che si dimena nel fango cercando di difendersi dal ridicolo cingendosi la testa con grandi frasche di “populus fremontii”, il californiano pioppo di Freemont.
Che tragedia quando il macellaio Berlusconi scoprirà chi è
Ancora una volta, dopo il declassamento operato nei confronti del nostro paese da S&P, i giornali francesi si sono scatenati contro la politica nostrana fatta di confusioni, di incertezze, di pressapochismo e contro la condotta di un presidente del Consiglio che non solo non si mostra all’altezza della situazione, ma che passa il più chiaro del suo tempo alla ricerca di copule facili e costose per lui (il che sarebbe poca cosa) ma anche (e ciò è intollerabile) per l’Italia. Alcuni di questi giornali (ne ho scelti tre fra i maggiori “le Figaro”, “Libération” e l”Express”) si chiedono se gli italiani siano consapevoli delle ragioni del declassamento operato da S&P. E io, ancora una volta, per dovere civico, ho preso (virtualmente) in mano carta e penna e ho scritto ai suddetti giornali questa lettera che è stata pubblicata, dopo la necessaria approvazione, nei loro forum
Le boucher doit être fiable s’il veut me convaincre à acheter sa viande. Or comment avoir confiance dans le boucher-Berlusconi qui déclare que son métier est le dernier de ses soucis? (“Faccio il primo ministro come passatempo” a-t-il avoué – je cite par coeur – à l’une de ses nombreuses nanas). Oh, je peux bien comprendre que le rôle de chaud lapin est bien plus amusant et rejouissant que le rôle de premier ministre, mais quand la crise économique arrive il ne faut pas s’en tirer en accusant les “comunistes”, il est nécessaire, au contraire de battre son propre mea-culpa et d’en tirer les conséquences (Je ne sais pas si les français sont au courant que pour M. Berlusconi tous sont des communistes : ses adversaires politiques, les magistrats, les journalistes, le Président de la République, les membres de la Cour Contitutionnelle, les anchormen de la télé, sa femme et même le Pape parfois) Que doit-il arriver pour que cet homme comprenne que la grave situation italienne est liée en très grande partie à sa conduite en même temps risible et irresponsable?
Ancora una volta traduco per il povero Bossi troppo impegnato nell’annoso problema della secessione per avere il tempo di compulsare dizionari e grammatiche
Il macellaio deve essere affidabile se vuole che io compri la sua carne. Ora, come si può ora aver fiducia nel macellaio-Berlusconi, il quale dichiara che il suo mestiere è l’ultima delle sue preoccupazioni? (ha confessato a molte delle sue ragazzotte – cito a memoria – “faccio il primo ministro come passatempo”.)..Posso ben capire che il ruolo di coniglio infoiato sia più piacevole e divertente, del ruolo di primo ministro, ma quando arriva la crisi economica non bisogna cavarsela accusando i “comunisti” ma recitare il proprio mea culpa e trarne le debite conseguenze. Non so se i francesi sappiano che per Berlusconi tutti sono comunisti, i suoi oppositori politici, i giornalisti, i magistrati, il Presidente della Repubblica, gli anchormen televisivi, sua moglie e perfino il Papa. Cosa deve succedere perché quest’uomo capisca che la grave crisi italiana è legata in parte preponderante alla sua condotta, al tempo stesso ridicola e irresponsabile?
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.