Cosa penseranno i ciellini del loro leader Formigoni che ha imposto come consigliere regionale Nicole Minetti? Nelle feste di Arcore ballava con un solo velo, purtroppo velo nero e da suora…
26-09-2011
di
Ezio Pelino, "Ateismo e Libertà", Sulmona
Caro Domani, da laico non mi piace che la chiesa intervenga nella politica. Mi riconosco in Cavour, nel suo principio: libera chiesa in libero stato. Ma ritengo, invece, diritto-dovere della chiesa intervenire sulle questioni morali, sugli scandali sessuali e di malcostume. Inutilmente abbiamo atteso la sua voce sullo scenario assolutamente inedito nella storia italiana di un premier che si circonda di prostitute anche minorenni, che la stampa ipocritamente chiama escort, e di faccendieri, che usano le donne come tangente in cambio di facili affari.
E ancor più si resta allibiti nel leggere su un quotidiano una notizia che dovrebbe scandalizzare i cattolici perché scandalizza anche i non credenti. Riferisce il giornale, una settimana fa, senza che sia nel frattempo sopraggiunta smentita, che Nicole Minetti – consigliere regionale del campione della illibatezza sessuale ( si dichiarò ufficialmente vergine) Formigoni – si esibiva vestita da suora in uno spogliarello sexy al palo della lap dance e quando era completamente nuda, l’osceno premier si serviva di un crocifisso per metterglielo prima tra le tette e poi tra le cosce mentre parodiava la benedizione canonica: ‘Dio santo ti benedica’. Davanti ad un porno-sacrilegio così ributtante è calato il silenzio omertoso dei media (ne hanno parlato solo “Il Fatto” e “Micromega”) e quello ancora più grave della chiesa, che dovrebbe sentirsi ferita per la derisione del suo valore più alto, il sacro.
Come spiegarlo se non nella volontà di tutelare, nonostante tutto, l’immagine di Berlusconi, così generoso con la Chiesa attraverso l’ esenzione dall’Ici, gli anticostituzionali finanziamenti alle scuole private, il mancato riconoscimento della libertà di fine vita e delle coppie di fatto? Ancora e sempre simonia. D’altra parte, se al povero Welby fu negato il funerale religioso, a Berlusconi è stata “contestualizzata” la bestemmia e concessa più volte la comunione negata agli altri divorziati. Un uso dei sacramenti che lascia sconcertati gli stessi cattolici, non solo quelli “adulti”.