Scorrendo i giornali francesi non mi meraviglia trovarvi, quasi quotidianamente, qualche crudele “sfottò” nei confronti di Berlusconi, un uomo la cui sola colpa, per dirla col poeta, è quella di “avere troppa vita nel sangue”. Purtroppo è capitato anche a me di partecipare a volte, se pur bonariamente, a questo gioco al massacro; ma oggi di fronte ai troppo insistiti sbeffeggiamenti transalpini contro il nostro Presidente, reo di essere andato a Bruxelles invece di presentarsi davanti ai giudici napoletani, sono sceso in campo (e già quest’espressione la dice lunga sul mio pentimento) per scrivere questa lettera che “Libération” e “le Figaro” (forse pentiti anche loro) hanno avuto l’animo di pubblicare
“Ah qu’ils sont méchants les magistrats italiens! Pourquoi veulent-ils interpeler notre cher Président qui ne vit que pour faire du bien aux déshérités, aux édentés et à toutes les jeunes filles dont la vertu encourt des perils monstrueux? C’est lui qui a fait cadeau d’un râtelier complet à une vielle dame qui l’avait perdu pendant le tremblement de terre à l’Aquila. C’est lui qui, après avoir arraché des griffes de la police la nièce de Moubarak, la pauvre Ruby, lui a donné l’argent nécessaire pour qu’elle n’aille pas se prostituer. C’est encore lui qui glisse toutes les nuit trois quatre billets de 500 euros entre les mains de jeunes filles qui viennent chez lui chercher sa protection. Et ces créatures angéliques lui montrent toute leur gratitude en exécutant quelques bunga bunga innocents accompagnés de bise et bisous. C’est toujours lui qui, victime d’un chantage indigne, vole au secours de ses propres bourreaux en leur donnant (c’est monsieur Tarantini et monsieur Lavitola, les maitres-chanteurs eux-mêmes qui le déclarent) la coquette somme de 800.000 (huitcentmille) euros TTC. Or, devant ces gestes sans pareil (et j’abrège) que font nos magistrats? Au lieu de dresser un monument à cet homme à la générosité hors pair le tracassent, veulent savoir à tout prix (ah, les indiscrets!) à quel titre il leur a versé cet argent. Peut-on admettre un tel manque de politesse et de sensibilité? Oui, il avait bien raison notre Président quand il a défini ces personnages une horrible “métastase”.
Traduco per Bossi che troppo impegnato negli studi con “Elettra radio” non ha avuto il tempo di impratichirsi nella lingua di Corneille, Racine e Boileau (sempre per familiarizzare Bossi “Cornacchia”, “Radice”, “Bevilacqua”).
“Buon dio come sono cattivi i magistrati italiani! Perché vogliono ingiungere al nostro caro Presidente di presentarsi, un Presidente che vive solo per fare del bene ai derelitti, agli sdentati, e a tutte le ragazzine la cui virtù è esposta a mostruosi pericoli? E’ lui che ha regalato una dentiera completa a una vecchia signora che l’aveva perduta durante il terremoto dell’Aquila. E’ lui che, dopo aver strappato dalle grinfie della polizia la nipote di Mubarak, la povera Ruby, le ha dato il denaro necessario per non andare a prostituirsi. E’ ancora lui che ogni notte fa scivolare tre quattro biglietti da 500 euro tra le mani di care figlie che vengono a casa sua a cercar protezioni. E queste angeliche creature gli mostrano tutta la loro gratitudine eseguendo qualche innocente bunga bunga accompagnato da coccole e bacetti. E’ sempre lui che, vittima di un odioso ricatto, vola in soccorso dei suoi carnefici dando loro (sono gli stessi ricattatori Tarantini e Lavitola a dichiararlo la discreta sommetta di 800.000 (ottocentomila) euro tutto compreso. Ora davanti a questi gesti strepitosi (e la faccio corta) che cosa fanno i magistrati? Invece di erigere un monumento a quest’uomo dalla generosità senza pari lo tormentano, vogliono sapere da lui ad ogni costo (ah, gli indiscreti!) a quale titolo ha versato loro questo denaro. Si può ammettere una tale mancanza di educazione e di sensibilità? Sì, aveva proprio ragione il nostro Presidente quando ha definito questi personaggi un’orribile “metastasi”.
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.