Di questi tempi, molte persone in tutto il mondo proibirebbero al proprio figlio di entrare da solo in una chiesa cattolica. Queste parole, in origine, comparivano verso la fine del capitolo intitolato “Oltre la fede” contenuto nel mio precedente libro “Habemus Papam. Il potere e la gloria: dalla morte di papa Luciani all’ascesa di Ratzinger”. Questo capitolo, più di ogni altro, continua ad attrarre l’attenzione dei lettori in molti paesi. Le lettere e le e-mail che ho ricevuto esprimono tutte apprezzamento e riportano esperienze personali forti e commoventi.
Più volte mi è stato chiesto di tornare ad affrontare questo argomento. Queste richieste, unite agli eventi successivi, mi hanno spinto a scrivere il libro che ora tenete tra le mani. La prima parte cita alla lettera la documentazione relativa agli eventi narrati, mentre la seconda ricostruisce le vicende sino alla fine dell’estate 2010. L’indagine affronta molti aspetti del problema: la storia, le menzogne e il sistema segreto di coperture esteso sino alle più alte sfere vaticane e che ha coinvolto, tra gli altri, Papa Giovanni Paolo II e il suo successore, Benedetto XVI. Il prezzo, dal punto di vista economico, pagato dalla sola Chiesa statunitense a partire dal 1983, l’anno in cui questa congiura del silenzio iniziò a essere svelata, ammonta a 6 miliardi di dollari ed è destinato a crescere. In Irlanda le ripercussioni finanziarie superano i 2 miliardi di dollari e si stima che il danno derivante dalle conseguenze degli scandali nel resto del mondo comporterà una cifra almeno equivalente.
Dal punto di vista spirituale, tuttavia, il costo è assai più elevato. Qualunque tipo di abuso sessuale commesso da un prete è un atto assimilabile allo stupro, non solo sul piano fisico, ma anche su quello spirituale. Eppure, in almeno due paesi, ma forse anche in altri, i bambini non accompagnati possono oggi varcare la soglia di una chiesa sapendosi più al sicuro rispetto ai decenni passati. Questi paesi sono l’Inghilterra e il Galles. Il Rapporto Nolan sulla tutela dei bambini nella Chiesa Cattolica inglese e gallese, pubblicato nell’apri- le 2001 e contenente oltre cinquanta raccomandazioni volte a proteggere le potenziali vittime, rappresentò un passo in avanti fondamentale.
La proposta più importante inserita nella relazione, e rapidamente adottata, auspicava “la creazione di un’unità nazionale per la tutela dei bambini all’interno della Chiesa, composta da rappresentanti del clero, da collaboratori laici e da volontari, uniti nel compito di controllare ed estirpare i responsabili degli abusi prima del loro trasferimento a nuovi incarichi”. Lord Nolan e la sua commissione concludevano l’analisi sottolineando un’ovvia verità: “Eppure, anche se ogni parrocchia in Inghilterra e nel Galles si attenesse alle nostre raccomandazioni, il problema degli abusi sui bambini non si potrebbe ugualmente considerare estirpato alla radice”. Senza dubbio era vero, ma si trattava comunque di un passo significativo.
Un altro consiglio, applicato altrettanto rapidamente, riguarda- va la necessità di presentare una relazione pubblica annuale. In Inghilterra e nel Galles, l’insabbiamento e l’occultamento della verità riguardo agli abusi perpetrati da esponenti del clero appartiene al passato. Un giorno, forse, si potrà dire lo stesso in ogni paese e non soltanto in merito alla fede cattolica.
Le cifre riguardanti gli anni 2007, 2008 e 2009, però, confermano che l’obiettivo di una società libera dagli abusi è ancora lontano. Nel 2007 si sono contate quarantasei denunce relative a quarantaquattro supposti molestatori, con il coinvolgimento di cinquantatré presunte vittime. Di queste denunce, ventotto accusavano rappresentanti del clero, quattro chiamavano in causa religiosi di altro genere, mentre le restanti quattordici si dividevano tra una varietà di categorie: religiose di sesso femminile, volontari, dipendenti e parrocchiani.
Nel 2008, le denunce totali sono state cinquanta, riguardanti cinquantuno supposti molestatori, di cui trenta preti e un numero indefinito di altri religiosi, volontari, impiegati e parrocchiani. Diversamente da quanto accade nella maggior parte dei paesi, in Inghilterra e nel Galles le organizzazioni cattoliche hanno giustamente deciso di includere nel computo anche tutti i presunti casi di abuso che si sospettano perpetrati da soggetti non appartenenti al clero o a ordini religiosi, sottolineando così come i molestatori non appartengano a un’unica categoria sociale.
Nel 2009, si sono contate quarantuno denunce di abusi relative a quarantatré presunti molestatori e a cinquantadue vittime. Di queste ultime, diciotto dichiaravano di essere state molestate nel corso di quello stesso anno, mentre altre venti si riferivano a fatti risalenti agli anni ’70 o ancora precedenti. Fra i quarantatré presunti responsabili di abuso, si contavano ventisei ecclesiastici o religiosi, sette volontari, sette parrocchiani e tre dipendenti.
Le varie contromisure adottate di recente in Inghilterra e nel Galles hanno ridotto sensibilmente il rischio di molestie sui bambini da parte del clero, ma, come dimostrato dalle cifre, l’obiettivo finale è ancora lontano. In moltissimi altri paesi, però, la situazione resta davvero preoccupante, come evidenziato da questo libro.
Leggere alcuni passaggi delle pagine del mio libro non sarà facile. E non lo è stato neppure documentarsi e scriverle.
(Questo testo è la prefazione del libro Misteri della fede – Lo scandalo dei preti pedofili e la copertura della Chiesa di David Yallop appena pubblicato da Nuovi Mondi)
David Yallop è uno dei più acuti autori internazionali di saggistica d'indagine. Nel corso della sua carriera ha investigato su alcuni dei più potenti criminali del mondo, tra cui Saddam Hussein, gli attentatori del volo PanAm 103, la mafia siciliana e il famigerato terrorista Carlos lo Sciacallo. Nel 1984 Yallop ha raggiunto il successo mondiale con il bestseller "In nome di Dio" in cui rivelava i retroscena della morte di Giovanni Paolo I e la portata della corruzione finanziaria interna al Vaticano. "Habemus papam", pubblicato nel 2006, rappresenta tuttora l'analisi più vasta e autorevole mai condotta sul pontificato di Giovanni Paolo II.