Stile pulito, giornalistico, autentico e a tratti umano: è il ritratto del libro Haiti. L’innocenza violata di Marco Bello e Alessandro Demarchi. Fin dalle prime pagine di premessa è chiaro come il libro offra al lettore una contro informazione su ciò che riguarda storia e caratteristiche del popolo haitiano.
Un excursus storico, economico e dei movimenti sociali accompagna la parte iniziale della lettura e propone un’informazione approfondita su ciò che è diventata Haiti e sui perché. A Port-au-Prince in 35 secondi datati 12 gennaio 2010, un terremoto catastrofico devasta l’isola su cui sbarcano 20.000 marines. È l’inizio di un furto: quello dell’indipendenza del Paese e dell’esclusione dello stesso da parte della comunità internazionale, Stati Uniti in testa. A passi leggeri e con estremo rispetto verso l’identità della popolazione locale, Marco Bello e Alessandro Demarchi raccolgono le voci vere degli haitiani e conducono il lettore a conoscere l’isola attraverso una lente diversa: quella di un paese che rinasce e degli abitanti che la vivono e ne sono la linfa vitale. Sono gli autoctoni a dover essere protagonisti di questa ricostruzione e così, tra le pagine del libro, si stagliano tante umanissime figure.
A «soffiare nella conchiglia», dal titolo evocativo e storico del cuore centrale del libro, sono un senatore resistente dal nome di Jean-William Jeanty, una pasionaria haitiana come Suzy Castor, il giornalista multimediatico Gotson Pierre, la femminista Yolette e tanti altri. Politici, letterati, intellettuali, artisti, donne impegnate nei movimenti femminili, senza dimenticare i sacerdoti voodoo: il futuro del paese passa attraverso le loro storie, attraverso la loro tempra e il loro credere in una svolta possibile. Non manca un’indagine sul ponte Italia-Haiti con le osservazioni dei migranti haitiani in Italia. Gli haitiani che vivono tra noi hanno un ruolo fondamentale per metterci in contatto con questo straordinario paese. Un tributo giornalistico è riservato a Magalie Marcelin, deceduta durante il terremoto. Femminista haitiana, artista, attivista per i diritti umani e amica degli autori, la sua testimonianza traccia un profilo di rivoluzionaria importante, commovente e mai pietistico.
Il libro ha il patrocinio di Haititalia, Cisv e ProgettoMondo Mlal. I diritti del libro saranno interamente devoluti a un progetto realizzato con la società civile haitiana.
Haiti, l’innocenza violata di Marco Bello e Alessandro Demarchi, Infinito Edizioni, € 13,00
Gabriella Mancini, iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti, collabora da anni nell'ambito della comunicazione e con differenti testate: da VPS (Volontari per lo Sviluppo) a Missioni Consolata. È direttore editoriale della nuova free press gratuita torinese "Glob011" (officina di informazione glocale) che viene distribuita mensilmente in tutta Torino e tratta tematiche sociali (nazionali e internazionali) con un focus sull'integrazione.