In quel 1871 pare fosse stata scomunicata non perché non sopportava le deviazioni di un curato: al suo vescovo australiano non piaceva la scuola che aveva aperto per i poveri. Riabilitata e sugli altari: è comprensibile l'imbarazzo di Benedetto XVI che non sa più dove appigliarsi, anche se...
Il papa ha santificato una suora che aveva denunciato un prete pedofilo, ma la storia non è andata così
25-10-2010
di
don Paolo Farinella
In gran pompa magna il papa ha canonizzato, cioè ha dichiarato «santa» suor Mary MacKillop (1842-1909). Si dice che nel 1871 fosse stata scomunicata per avere denunciato un prete pedofilo e che poi la scomunica fosse stata tolta. Le cose non quadrano dal punto di vista giuridico. Su questo fatto vi sono molti dubbi perché pare che la suora fosse stata scomunicata perché si oppose al Vescovo e alla sua corte che non vedevano bene l’attivismo della suora e le sue scuole per i poveri.
Anche se fosse vero, non vedo il motivo di tanto orgoglio perché ancora nel 2001 le norme emanate da Ratzinger prefetto del Sant’Uffizio («Circa i delitti più gravi» del 18 maggio 2001 [AAS 93(2001), 785-788]) imponevano «il segreto papale» sui fatti di pedofilia. Per la legge canonica voluta da Ratzinger chi vìola il «segreto papale» incorre immediatamente nella scomunica «latae sententiae», cioè immediata e riservata esclusivamente al papa. Solo dopo gli scandali di Irlanda e di Germania, si è parlato dell’opportunità di collaborare con le autorità civili, denunciando i chierici colpevoli.
Non vedo la necessità di tutta questa enfasi nell’esaltare una suora che probabilmente è estranea del tutto a quello che le si attribuisce adesso. Forse la logica sta da un’altra parte: dicendo che già nel 1800 una suora/donna ha denunciato un pedofilo, si vuole dire che la trasparenza è di casa da quelle parti e si tenta così di ricostruire una verginità che invece non c’è. A me sembra invece un tentativo di un papato disperato che non sa più dove appigliarsi e non riesce più a reggere gli eventi che scoppiano dovunque.
Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).