Di resoconti del convegno, svoltosi il 12 maggio a Parma, per i 30 anni dalla scoperta della lista degli affiliati alla P2, sicuramente ce ne saranno molti e tutti avranno la cura di raccontare nei dettagli le opinioni dei vari studiosi, testimoni ed esperti che hanno perso la parola nel corso della giornata. E di personaggi di rilievo non ne sono mancati di certo al Teatro Due di Parma: dal magistrato Turone, che insieme a Gherardo Colombo coordinò l’operazione che rinvenne la famosa lista, ai giornalisti Fiengo, Padellaro e Bonsanti, che 30 anni fa vissero lo scandalo dalle redazioni di Corriere e Repubblica, fino ad arrivare a esperti veri e propri della materia, come il magistrato Nunziata e i membri della commissione parlamentare P2 (la famosa “Commissione Anselmi”) Mora e Flamigni.
Da qui vorrei partire quindi: dalla percezione di un giovane qualunque, che nacque quando già della P2 si era smesso di parlare e che si trova spaesato di fronte a questo minaccioso castello di nomi, numeri, liste e programmi.
Un attore, Giancarlo Ilari, dal palco del Teatro Due di Parma, legge un manifesto programmatico in più punti:
«PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA:
[…]
Per la Magistratura […] taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elemento di equilibrio della società e non già di eversione. […]
Abolizione della validità legale dei titoli di studio. […]
Chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio = posto di lavoro; […] restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione. […]
Eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno – Natale – Capodanno e Ferragosto). […]
Concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall’estero. […]
Stampa – Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV. […]
Altro punto chiave è l’immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese. […]
Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale). […]
Riforma dell’ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile. […]
Sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi – ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori. […]
Riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie […]
Usare gli strumenti finanziari stessi per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale).
[…]»
Dalla platea si levano risa ironiche e amare, battute scontate e commenti increduli. Il pubblico, purtroppo non molto numeroso, è attento e partecipe ma, a dir la verità, non molto eterogeneo. Sono per lo più adulti, la grande maggioranza dei quali abbastanza avanti nell’età. Ma ci sono dei giovani e per loro non è tutto già digerito e scontato.
«Cosa sta leggendo questo attore?», pensa un giovane qualunque preso a caso in platea: ha ascoltato basito le parole d’ordine e non ha potuto fare a meno di notare una certa familiarità nel linguaggio e nei contenuti del programma. Il “giovane qualunque”, magari uno di quelli che ancora si interessano di attualità, di politica, del mondo e del proprio Paese (e nonostante tutto sono ancora tanti questi giovani), proprio non capisce. «Perché nelle parole lette si sentono stralci di proposte di legge attuali? Perché nelle stesse parole si celano, quasi fossero stati dei presagi, fatti e sviluppi della storia italiana? La P2 è davvero solo un capitolo del passato?».
Le risposte ufficiali non ci sono e probabilmente non ci saranno mai. Ognuno può documentarsi, approfondire, studiare, farsi un’opinione, pensare e agire di conseguenza. Forse un convegno come questo serve proprio a tenere alto il livello di attenzione, a svegliare le coscienze intorpidite, a fare sentire la voce di chi ha saputo, è rimasto incredulo, ma ora ricorda e non vuole dimenticare.
Enrico Pellucco è uno studente del Corso di Giornalismo dell'Università di Parma.