La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Io ti aiuto a morire

25-08-2009

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accabadora-2227631MICHELA MURGIA
ACCABADORA
Einaudi

Michela Murgia è nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, e ha già pubblicato Il mondo deve sapere, presso Isbn, e Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede, presso Einaudi.
Ora, nei Supercoralli einaudiani, è uscito questo romanzo breve (poco più di 160 pagine) di rara bellezza e intensità. Come recita la quarta di copertina, “accabadora” proviene dallo spagnolo “acabar”, che significa “finire”, “terminare”. E “accabadora” è, in Sardegna, colei che aiuta i morenti ad andarsene. Non il gesto di un’assassina, ma di una madre pietosa. Come nel caso di Tzia Bonaria Urrai, la sarta del paese, che cercherà inutilmente di nascondere questo suo terribile compito a Maria Listru, la figlia adottiva che ha portato a vivere presso di sé, in un “letto solo suo e in una camera piena di santi, tutti cattivi”.
E’ la storia di un inevitabile, non detto, “passaggio di consegne” tra l’anziana e silenziosa sarta perennemente vestita di nero e la ragazza cocciuta e sola che cercherà anche di sfuggire al proprio presente andandosi a cercare un’altra vita su al Nord, a Torino. Ma che nulla potrà contro un destino forse segnato fin dalla nascita. Un destino che la riporterà in Sardegna per stare accanto a  Tzia Bonaria, ormai in fin di vita…
Un romanzo originale ed estremamente bello, antico come la sua terra, le sue donne e le sue tradizioni e al contempo attualissimo per tutto quanto quotidianamente si legge e si dice intorno a eutanasia e testamento biologico. E, soprattutto, scritto “con una lingua scabra e poetica insieme”, e con una “leggerezza” che appare singolare in un’autrice così giovane.

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.

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