Caro Diamanti,
leggo sempre i Suoi articoli su Repubblica poiché li trovo molto interessanti. Mai banali, fanno riflettere. Anche quello di pochi giorni fa, “La svolta mite del paese stanco di urla”, contiene degli spunti molto importanti. Solo su un argomento ho un’opinione diversa.
Mi sembra contestabile che per vincere sia necessario scegliere programmi e candidati moderati. Lo si è ripetuto in questi venti anni, è diventato quasi un dogma, ma a me pare che l’ultima tornata elettorale (in particolare i casi di Milano, Napoli e Cagliari) smentisca questa tesi. Di tutto ciò si può discutere naturalmente. È tuttavia un altro l’argomento di cui desidero parlarLe in questa mia lettera aperta.
Il Suo articolo analizza puntualmente i dati elettorali delle varie formazioni di centro-sinistra e di sinistra, svolgendo su di essi delle considerazioni. Non fa alcun cenno, invece, al risultato della Federazione della Sinistra. Come Lei certamente sa, la Fds ha ottenuto, nelle province in cui si è andati al voto, un risultato attorno al quattro per cento, analogo a quello di Sinistra Ecologia e Libertà. Nei Comuni sopra i 15000 abitanti la Fds ha raccolto un consenso attorno al 2,8%, inferiore, ma non di molto, a quello di Sel e Idv.
Tutto questo è avvenuto – e un attento osservatore come lei lo sa perfettamente – senza che mai nessun esponente della Fds sia stato invitato in una delle principali trasmissioni politiche (Annozero, Ballarò, Porta a Porta, Matrix), al contrario di Sel e Idv che hanno goduto di una forte esposizione mediatica. Così come tutto questo è avvenuto dopo che, per un anno, tutti i sondaggi settimanalmente pubblicati da giornali e televisioni avevano accreditato la Fds all’uno per cento e Sel all’otto per cento.
Ora, Le scrivo proprio perché La stimo, so che è una persona seria e sono quindi sicuro che nelle Sue prossime riflessioni terrà conto anche della realtà rappresentata dalla Federazione della Sinistra. Credo sia doveroso farlo non solo per dare una corretta informazione, ma anche perché – anche questo aspetto Le è ben noto, visto che è stato oggetto di suoi numerosi studi – è stato reso possibile, in una situazione di totale disparità di mezzi, dal lavoro volontario e appassionato di decine di migliaia di cittadine e cittadini.
Claudio Grassi fa parte della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista e del coordinamento nazionale della Federazione della sinistra.