Isabella Peroni insieme ad un gruppo di amici tra cui Giuseppina Bartolini, Gianguido Fossà, Adolfo Moriconi, Jeannette Van Roggen, Angelica Tuccari, esponenti tutti di varie discipline artistiche, ha fondato nel 1980 “L’Associazione culturale Studio 12 – Terza Saletta” con il fine di promuovere e valorizzare lo spettacolo in ogni sua espressione: teatro, cinema, canto, danza, letteratura, poesia, pittura, grafica, fotografia, musica.
Il titolo distintivo, Terza Saletta, è stato voluto da Isabella Peroni, discendente di Giovanni Peroni e Giulia Aragno, per ricordare la Terza Saletta di Aragno, luogo d’incontro di tanti esponenti della cultura e della politica italiana nei primi anni del ‘900.
Con questa associazione Isabella Peroni dava seguito ad una vita dedicata all’arte e soprattutto al teatro, disciplina in cui è stata esponente di spicco.
Nel 1994 lo “Studio 12” per un Omaggio ad Aldo Nicolaj ha sostenuto la pubblicazione presso Editori & Associati della sua opera omnia in due volumi (il terzo volume dell’opera omnia comparirà nel 2003 sotto la sigla delle Edizioni Studio 12).
È l’inizio dell’attività editoriale dello “Studio 12” (ancora in sodalizio con Editori & Associati) con la ripresa del Premio Narrativa e la pubblicazione delle opere dei vincitori nella collana “Nuova Narrativa Italiana” diretta dalla stessa Isabella Peroni: La Madre di Alessandra Postal Degasperi, 1994; Il pantano del diavolo di Simona Lione Weller, 1994; Brevità senza nome di Giulio Gattinara, 1995; I giardini di Sherazade di Valeria Moretti, 1996
Discorso a parte merita la pubblicazione annuale, a partire dal 1995 dell’Antologia dell’Arcobaleno (che propone i racconti vincitori Sezione Narrativa del Premio “Studio 12”).
La copertina che è caratterizzata di volta in volta da una “fascetta” di diverso colore (scelta fra le varie giunte in concorso) è opera della giovanissima allieva dell’Istituto d’Arte di Civitavecchia Jöelle Puischiasis. Nel corso degli anni il progetto editoriale è stato curato da Raffaele Aufiero e ha pubblicato numerosi titoli tra cui, negli ultimi mesi, L’Oceano : l’altrove in Maffeo poeta di Rocco Salerno; L’ultimo viaggio di Vostan di Grigoryan Vahagn; Il Colombo impaurito di Raffaele Aufiero e infine Notturno di Marisa Bafile, giornalista e sceneggiatrice italo-venezuelana. Notturno di cui riportiamo alcune pagine si pone essenzialmente una domanda. “Può una donna uscire dal tunnel delle sue paure, delle sue insicurezze, può spezzare i legami di una vita intessuta sulla dipendenza e la violenza?” È la sfida che dovrà affrontare la protagonista Isabel un po’ italiana, un po’ venezuelana, che scopre la sessualità dopo i quarant’anni e ne resta travolta. Gestire un corpo che si sveglia alla vita sembra quasi impossibile. E allora non sarà forse più facile morire?
Notturno è un romanzo inquietante in cui la magia latinoamericana diventa quotidianità e la diversità ancora di salvezza.