Cavaliere che nasconde sempre meno: si dice d'accordo nel non candidare uomini e donne con problemi giudiziari, a patto "che il giudizio non lo dia una certa magistratura, ma un organo interno al nostro partito". Partito dai 25 condannati in via definitiva. E con le elezioni ormai vicine stanno legittimando la prostituzione istituzionale
Paolo FARINELLA – Nessun mascalzone nel nostro partito
16-09-2010Consiglio un libro che parla di Nietzsche, credo che solo lui potrebbe cogliere l’immondezzaio che sta davanti ai nostri occhi e che i nostri orecchi devono anche ascoltare. L’avventuroso per eccellenza, quello protetto e circuito dalle sottane rossicce degli pseudo-cardinali, di fronte alle affermazioni di uno della P3 che riconosce in lui il “Cesare” per cui lavorano frotte di schiavizzati, dice: «Nessun mascalzone nel nostro partito».
È come se il maiale dicesse alla maiala: «Non vogliamo nessun puzzolente nella nostra sentina». Non è tutto, perché lo stesso aggiunge che è assolutamente d’accordo nel non candidare uomini e donne con problemi giudiziari, ma… a patto che… «il giudizio non lo dia una certa magistratura, ma un organo interno al nostro partito». Per chi non lo sa il «loro partito» ha almeno 25 inquisiti, condannati e ricercati anche per omicidio, mafia et similia. E perla insuperabile come il tonno: il capo dei capi è il maestro, lo stratega dell’evasione fiscale, del falso in bilancio, della corruzione in ogni direzione, anche controvento.
A tutto ciò si aggiunge si che adesso vengono anche allo scoperto e siccome devono prepararsi alla prossima estate e anche alle prossime elezioni per non correre rischi di essere intrappolati, stanno legittimando la prostituzione istituzionale: è lecito prostituirsi pur di avere un posto la Parlamento. Pare che la Carfagna, stia per rispolverare un decreto che obblighi le parlamentari della destra ad essere ufficialmente «puttane» di rappresentanza, ma solo dopo avere concesso lo «ius primae noctis» al drago che chiede famelico carne e sangue vergine.
Visto i tempi però, nemmeno a Diogene riuscirebbe a trovare una vergine utile all’uopo, allora per fare tutto alla luce del sole, da oggi in poi prostituirsi in parlamento non è più adescamento o reato ma «sacrificio per la patria» anzi per «papi prostatico».
Questo è il livello a cui Berlusconi e la sua servitù hanno portato il Parlamento: un puttanaio; e lo diventa sempre di più con il mercato dei senatori e deputati che si comprano a chili anzi «per il bene del paese». Cuffaro, il santo mafioso devoto di Santa Rosalia, forse sostiene il governo Berlusconi per «senso di responsabilità», forse lascia Casini che di questo passo arriverà a governare nel regno dei cieli. Cuffaro sta pensando di scegliere sceglie chi paga cash e subito e gli garantisce una nuova nomination per ripararsi il sedere dal carcere. Sarebbe interessante (speriamo che Travaglio lo faccia) veder le fedine penali di chi appoggia Berlusconi.
Cosa avevo detto? Non fidatevi di Fini che sta facendo il gioco del padrone, smarcandosi e lasciandosi le mani libere. Infatti lui è i suoi , sono pronti a votare anzi ad «accelerare» il lodo Alfano-ter per salvare le chiappe a Berlusconi. Viva i rivoluzionari che stanno diventando più papalini del papa. Però il Fini ha fatto gargarismi a go-go sulla legalità, sulla impunità ed ecco il risultato: il corrotto e corruttore, il truffatore e mascalzone, lo spergiuro e l’adescatore di minorenni, l’evasore e il faccendiere che si è beccato la Mondadori deve essere salvato perché (sentite questa!) «deve governare per il bene del paese», quel paese che ha ridotto al lastrico con i precari, di cui ha licenziato 200 mila insegnanti come se niente fosse, che invita i disoccupati a cercare lavoro all’estero, che regala motovedette alla Libia che sparano ai pescherecci siciliani. A quel paese bisogna mandarlo e subito.
Il Pd si sta disintegrando: via Rutelli-cicoria ex radicale, baciapile e pappone; via Lusetti, e passi. Ora sembra che anche Veltroni voglia farsi il suo personale partitino da 0,000 per cento logicamente per riformare la politica, per semplificare il sistema dei partiti. Chiunque vuole semplificare il sistema dei partiti aggiunge un piccolo partitino, tanto alle elezioni, anche se non eletto si becca un mucchio di soldi… Oggi Veltroni o chi per esso ha smentito categoricamente, cioè ha detto lo faremo, ma adesso non ve lo diciamo: lo saprete a tempo debito.
Il Pd ha chiuso Torino con il ruggito del coniglio: faremo opposizione du-ris-si-ma, grida Bersani e tutti clap calap clap. Bersani è come il Dio di Abramo in Genesi 12,1-4: coniuga i verbi tutti al futuro, senza passato, ma quello che è più tragico, senza presente. Faremo, diremo, proporremo, opporremo, quasi a dire: siamo pronti a sacrificarci fino all’ultima goccia di sangue perché Berlusconi e la destra continuino a governare indisturbati. Il Pd parlerà a voce bassa per non turbare la pennichella del capo del vapore. Di Pietro abbaia, ma quando incespica nella sintassi si perde da solo e come Godot che grida «Avanti!» mentre la sceneggiatura indica «E tutti stanno fermi immobili».
La Lega è il partito più immorale che c’è: fa finta di credere in quello che dicono i capi, sapendo che nemmeno i capi credono in quello che dicono: a loro non interessa la Padania, né tanto meno il lavoro, né la legalità e annessi e connessi; alla Lega interessano le banche, la gestione dell’amministrazione, sistemare parenti e amici a danno di chi ha merito e titoli (es. Bossi che promuove sul campo i figli). Sostengono un corrotto e delinquente sapendo di farlo e quindi sono più colpevoli di quello. I cattolici che votano Lega o l’appoggiano sono incompatibili con la fede Cristiana perché sono opposti, anzi contrari.
Rimane Grillo che farà man bassa in ambito di sinistra (dai 40 anni in giù) così alla fine «ognuno per sé e Dio per nessuno», anche questa volta la «Cosa» perderà, Berlusconi si sacrificherà con le vergini finte a pagamento per il bene del paese e delle mignotte, a spese del popolo bue che lo mantiene, lo osanna e lo venera.
Sul versante cattolico, è meglio stendere un pietoso velo, perché diversamente viene voglia di lanciare candele atomiche. Silenzio! Silenzio.
Dopo avere umiliato il Parlamento comprando senatori e deputati (alcune deputate le aveva già di suo), pare che Berlusconi per mettersi definitivamente al sicuro voglia contrattare col PD la legge elettore (tornare al Mattarellum) con la sua totale impunità attraverso il prossimo 3° lodo. Se in parlamento fosse votato con una maggioranza consistente, compreso il PD, sarà dura poi esigere la cancellazione delle leggi immorali ad personam e ad aziendam. Stia attento il Pd a non accettare alcun compromesso e a non salvare Berlusocni per alcun motivo.
Nessuno scambio può legittimare il salvacondotto temporale o definitivo di Berlusconi che deve essere giudicato da un tribunale normale in una democrazia normale. Se il Pd accetta questa ignominia perde definitivamente la faccia, la dignità, il moralità e il diritto di rappresentare il popolo onesto. NESSUNA TRATTATIVA CON BERLUSCONI, SOLO LE SUE DIMISSIONI E I SUOI PROCESSI. Se il Pd vuole suicidarsi definitivamente… «avanti popolo, alla riscossa berlusconista». Avete capito, cari Pino e Carlo, che mi rimproverate fraternamente di essere troppo duro col PD? O non solo loro troppo molli e mollicci?
Mi è stato chiesto, se per la questione dei preti pedofili si deve fare anche in Italia una commissione d’indagine. Risposta: dipende. Se la fa il parlamento o il Vaticano è meglio non illudersi perché servirebbe solo a far passare tempo e fare dimenticare. Partendo dal presupposto che in questa tragedia, bisogna solo guardare all’interesse e alla restituzione della giustizia alle vittime, bisognerebbe fare come in Belgio: una commissione indipendente, senza governo, parlamento o Vaticano, indaghi per tre mesi, ascolti tutte le vittime e presenti uno «stato dell’arte» con proposte di risarcimento (almeno economico ed etico, perché la vita è segnata per sempre e soluzioni definitivi. Per i casi caduti in prescrizione, bisognerebbe ammettere che la prescrizione vale per il codici penale, ma non per quello etico, per cui ci dovrebbe essere una sanzione, emanata dall’autorità ecclesiastica.
Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).