Guida immaginaria ai premi italiani. Aumenta il tuo benessere amplificando il tuo egocentrismo.
Ma quali pacs, cus, ma quali diritti civili. La nuova frontiera della libertà, dopo la battaglia per il divorzio, ha trovato una nuova ragione di vita, la lotta per i PCT: Premi del Cazzo per Tutti.
Aiutaci anche tu a istituire un premio letterario, teatrale o di costume, nel tuo quartiere, nella tua circoscrizione, nel tuo orto dietro casa che fa tanto Michelle Obama.
Non sei una velina, un calciatore o un tronista? Non preoccuparti, anche i perdenti hanno diritto a quattro (4) secondi di gloria non retribuita. Da oggi anche tu sarai in grado di vincere un concorso senza trucchi, inganni, corruzioni, Silvio Berlusconi. Basterà creare un premio a testa, sessanta milioni di premi per scrittori esordienti, mai sentiti, sconosciuti. Siamo già a buon punto, all’appello manchi solo tu, prendi parte a questa sfida, entra nel nostro team fatto di coach e beautiful girls e bonazzi di ogni genere.
Basta uno sponsor, possibilmente al nero. Faccio un esempio: lui versa 100, voi gli fate una fattura di 200 e con quello che scarica dalle tasse vi paga lo sponsor. Perfettamente legale, in uno Stato illegale.
Poi occorre un timbro comunale, un logo circoscrizionale, un disegnino dell’istituzione. Niente di più facile, specie in tempi di crisi.
Poniamo il caso del comune di Vattelaapesca, ovviamente senza soldi per una “E-state a Vattelaapesca”. Arrivate voi, gli proponete il vostro premio letterario in cambio di una sede, magari la sala consiliare o il giardino comunale, e li vedrete saltare di gioia: “Libidine, doppia libidine, libidine con i fiocchi!”
Tempo due (2) secondi e il sindaco vi porgerà il logo comunale su un piatto d’argento, in formato .jpg, modificabile a piacimento con photoshop.
Risultato: il Comune avrà un evento estivo – meglio se prolungato per tre o quattro giorni, stile festival di Sanremo – che potrà vantare alle prossime elezioni: “Il Comune al tuo fianco”. E potrà finalmente mettere all’angolo le critiche della sinistra massimalista, i famigerati partiti del “no”, avendo creato, loro “sì”, un evento culturale. Quando si dice “avvicinare i cittadini alle istituzioni”. E voi avrete un concorso, pagato al nero dal privato e pubblicizzato a go-go dalle casse cittadine. Con il vantaggio di poter decidere se far vincere vostro figlio, nipote, o magari il nonno… del resto una soddisfazione ai vostri vecchietti rincoglioniti vorrete pure darla, no?
Se tutti facessimo così l’Italia pullulerebbe di premi letterari, teatrali, di costume, e di gente che si crede vincente e da copertina anche se dovrebbe stare in carcere, o al limite agli arresti domiciliari. Infatti è proprio quello che sta accadendo.
Saverio Tommasi è attore e autore di libri e spettacoli di teatro civile. Realizza inchieste video di taglio giornalistico, anche con telecamera nascosta.
Il suo pensatoio è http://www.saveriotommasi.it.