E’ da pochi giorni in libreria Romanzo balcanico (Aliberti editore, pagine 928, € 37) la complessa e ambiziosa opera che parte dalle scritture cinematografiche e teatrali del poeta di Sarajevo Abdulah Sidran e affronta le grandi cadenze della fondazione – durante la Seconda Guerra Mondiale e Resistenza -, della crescita drammatica, dello sviluppo e della dissoluzione della Jugoslavia.
In mille pagine viene costruito il profilo storico della Prima e Seconda Jugoslavia – il regno Trino dei serbi, dei croati e degli sloveni della monarchia Karađorđević e la Federazione Socialista di Tito – e, nello stesso tempo, viene rappresentato e allestito – con apparati e immagini – un libro di cinema: “il cinema che con Abdulah Sidran ed Emir Kusturica ha rivoluzionato canoni e temi della cinematografia balcanica, da Papà in viaggio di affari a Ti ricordi di Dolly Bell?”
Cinema, Storia e pagine alte e spesso inedite di letteratura dei Balcani: Danilo Kiš, Alexandar Tišma, Milovan Ðilas, Vladimir Dedjer, Dubravka Ugrešić, Miljenko Jergović, Vladimir Arsenijević etc.
Romanzo balcanico è infine un libro sulla famiglia Sidran di Sarajevo, sull’opera di Abdulah Sidran, e sul destino della sua città. La città-martire che ha resistito per quattro inverni (aprile 1992 febbraio 1996) all’aggressione serbonazionalista – il più lungo blocco di una grande città nella Storia dell’umanità.
Un libro contestuale e circolare: di letteratura, di cinema, di teatro e Storia e di straordinaria rappresentazioni per fotografie d’archivio e d’autore, sino alle immagini dell’assedio di Sarajevo (1992-1995) e della attualità di Sarajevo del grande fotoreporter sarajevita Danilo Krstanović.
Il libro, presentato in pubblici dibattiti a Venezia e Milano, è occasione di una grande assemblea con Abdulah Sidran e Piero Del Giudice nell’aula magna della scuola superiore di Commercio di Bellinzona il 2 giugno ore 10 e a Chiasso alle 18.30, al m.a.x. museo, dove i grafici che hanno impaginato Romanzo balcanico ne parlano al pubblico.
Il 15 giugno Abdulah Sidran ha aperto il Ravenna Festival di musica quest’anno dedicato a Sarajevo (il maestro Riccardo Muti torna a Sarajevo per dirigere un grande concerto omaggio alla città), poi Sidran si sposta a Mantova. Qui il 19 giugno, nell’ambito del festival teatrale mantovano, si rappresenta A Zvornik ho lasciato il mio cuore, la pièce sulle razzie e stragi della popolazione musulmana autoctona nei villaggi e città lungo il fiume Drina (Bijeljina, Zvornik, Višegrad, Rogatica…) delle squadre paramilitari nazionaliste serbe di Arkan e Šešelj a fine marzo, primi di aprile 1992.
ABDULAH SIDRAN nato a Sarajevo nel 1944, vi vive e lavora.
Poeta, drammaturgo, sceneggiatore, personalità centrale del cinema, della letteratura e della poesia contemporanea. Ha pubblicato in edizioni italiane: La bara di Sarajevo/Sarajevski tabut, poesia, a cura di P. Del Giudice (edizioni bilingue, Saraj, Milano 2006); Il cieco canta alla sua città/Slijepac pjeva svome gradu (eidione bilingue, Saraj, Milano 2006); Poesie Scelte, a cura di Vanni Bianconi (editore Casagrande, Bellinzona, 2009); A Zvornik ho lasciato il mio cuore, teatro (ed. Saraj, Milano, 2004, edizione Festival teatrale di Mantova).