Niente di fatto, Morandi non ne ha approfittato per lanciare la rivoluzione anche in Italia. Ho sperato, e in tanti come me abbiamo sperato fino all’ultimo che questo bravo interprete della canzonetta all’italiana volesse cogliere la “grande occasione” ed essere ricordato sui libri di storia futuri per qualcosa di eclatante, e invece, finirà nel dimenticatoio mediatico, come successo a personaggi assai più grandi di lui, dei quali ci siamo tutti o quasi dimenticati nonostante l’indiscusso valore musicale. Lucio Battisti per citare un esempio su tanti, perchè la nostra NON cultura musicale non ci permette di memorizzare a lungo chi non ha dato e non da nulla di concreto alla società, e poi perchè tutto viene ormai bruciato così talmente in fretta che personaggi come Pavarotti sembrano non essere mai esistiti. Perciò non ci scandalizziamo quando parlando di musica del passato remoto tiriamo ancora in ballo Mozart piuttosto che Vincenzo Bellini, e per il passato prossimo (che per alcuni è ancora attuale) ci soffermiamo ad ammirare mostri sacri come Clapton o B.B. King piuttosto che David Gilmour e i suoi Pink Floyd, tutto un altro mondo. E quindi appunto, niente di fatto.
D’altronde pensandoci bene non era possibile. Non era possibile che proprio da quella che è la manifestazione canora più discussa e decisamente più ignobile degli ultimi 150 anni, fosse partito qualcosa di sensato.
Si salva ugualmente in calcio d’angolo il buon Morandi, da bravo calciatore qual’è. Non ha fatto niente di che, a parte il duetto da osteria con Ranieri, e chi non si sporca i vestiti significa che infondo non ha fatto niente di male ma di certo non è sceso nel reparto caldaie a raccogliere carbone. Ei fu siccome immobile….
Si salva Benigni, il quale è stato bravissimo senza ombra di dubbio, un intrattenitore degno di essere paragonato a Petrolini. È riuscito persino a riscrivere la storia a suo piacimento facendo passare dei delinquenti e massoni come patrioti, Mazzini, Cavour e i Savoia nella sua bocca sono diventati dei santi. Ha rimescolato la vita di Garibaldi ed è riuscito ad abbinare Mameli a Dante. Ha donato la paternità della bandiera Italiana al vestito immaginario di Beatrice, sconvolgendo il senso del colore e del suo significato, sangue purezza e speranza. Si sa che a favore dello spettacolo vale tutto e il contrario di tutto. Non a caso alla fine ha voluto fare credere che i personaggi storici citati erano tutto sommato spinti da una dignità e un amore immenso per la patria e il tutto condito con una chiara e sintomatica idea di sinistra. Magnifico!
Veniamo al Festival nel suo insieme. Beh! I valletti nascono a Canale 5 e sono di Canale 5, le vallette nascono a Canale 5 e sono di Canale 5, tutti prodotti Mediaset, tutti prodotti di quel sistema basato sulla mignottocrazia che oltre la metà degli Italiani sta contestando in tutte le piazze del paese. La RAI è ormai un prodotto Mediaset a tutti gli effetti e lo vediamo nei programmi nei personaggi e nei telegiornali. Credo che non serva dire quali meriti abbiano le persone citate, perchè di certo li hanno ma solo in pochi anzi, pochissimi li avranno potuti apprezzare in privato.
Max Pezzali, un bravo personaggio, non avrebbe dovuto mischiarsi a questa farsa gigantesca. Stessa cosa dicasi per Tricarico.
Tutti ma proprio tutti sapevano già che l’afona, Nathalie sarebbe andata in finale, ma qualcuno ha capito una sola parola del testo biascicato e sputazzato? D’altronde avete mai visto uno della scuderia Mediaset/Filippi rimetterci in prima persona? Io personalmente sapevo ben poco, non ho seguito da vicino la manifestazione e mi sono limitato a raccogliere le telefonate dei miei amici “paparazzi” presenti sul pezzo. Però devo dire che sapevo già ancor prima della serata di inizio che la Tatangelo qualora fosse stata eliminata sarebbe stata ripescata, si chiama: “effetto ampli” dove ogni personaggio venendo preso di mira appositamente produce interesse laddove viene “snobbato” oltre il consentito; sono accordi precisi tra le Major Discografiche e l’organizzazione, accordi che vengono presi prima a tavolino. Nulla viene lasciato al caso. Alla faccia del solito tele voto e di chi ancora ci crede. Lo dissi 9 anni fa che il tele voto è una truffa a doppio taglio, prendono i soldi attraverso i voti e non c’è nessun organo che recepisca la votazione. Decidono loro.
Al Bano dovrebbe continuare a mettere in risalto la sua splendida voce fin quando regge, poiché gettarsi nei testi troppo complessi e nelle melodie esageratamente altalenanti non è roba sua, se ci fosse stata una vera giuria di sconosciuti lo avrebbero eliminato subito, ma se ci fosse stata una selezione non sarebbe andato nemmeno a Sanremo quindi stiamo parlando di niente. Su Giusy Ferreri cosa dire!? Ho letto su alcuni siti che l’aspettano a braccia aperte nel supermercato da dove l’hanno raccolta, par che canti sempre con un topo in bocca e quel che è peggio il topo si divincola continuamente. Ma la gente poi non sa che non è andata proprio così, ho sentito cantare tante commesse, molto brave, ma nessuna ha mai fatto carriera così rapidamente e così mirata, anzi, nessuna ha mai nemmeno iniziato. Ergo!? Misteri della musica? No! Ci vuole culo, e se il culo non dovesse bastare ci sono altre parti del corpo, perchè laddove c’è un venditore tenace il compratore sbadato si trova sempre.
Luca Barbarossa è un bravissimo ragazzo! Peccato si ostini a cantare.Battiato è come Renato Zero, 30 canzoni con lo stesso giro armonico e le stesse melodie rigirate come i calzini, ascoltata una le hai ascoltate tutte.
Concludo con Roberto Vecchioni, il professore non sbaglia un colpo e continua a battere sulla via di mezzo che l’ha sempre contraddistinto, per metà filosofo e per metà poeta. Dal canto mio non ho mai apprezzato troppo gli intellettuali di sinistra che predicano negli ostelli ma si accomodano a pranzare nei ristoranti di lusso, ma non ho nulla da rimproverare alla tipologia del brano che ha presentato, d’altro canto quando lo intervistai anno scorso, e l’intervista si trova su YouTube, fui io stesso a chiedergli di esprimere in due parole “poetiche” cosa ne pensava della manifestazione in oggetto. Aggiungo “Un poeta può fare e dire quello che vuole, non ha meriti ma soltanto espressioni”. L’unica cosa che mi dispiace realmente è che da qualche anno, ovunque va si adatta alla circostanza, se mette il cappello in una manifestazione contro il governo allora è un oppositore, se invece va in programmi chiaramente gestiti dalla banda bassotti come Sanremo, allora si spreca negli elogi. Volta gabbana a piacimento e porta bandiere di vari colori a seconda delle circostanze, ecco, questo è vergognoso.
Sulle nuove proposte in generale non dico quasi niente, soltanto che le nuove proposte, quelle vere, quelli che sanno suonare e cantare veramente anche quest’anno non c’erano né a X Factor e tanto meno a Sanremo, e probabilmente il 99% di loro rimarranno sconosciuti a vita, consapevoli di essere dei fenomeni a confronto di quello scempio che ci tocca “sorbire”.
In buona sostanza la musica in generale è stata orripilante e le canzoni in quanto testi a dir poco vergognose e cantate in modo allucinante, con delle stonature da paura, della “registriamo tutto” per carità, lasciamo l’orchestra live mentre la voce dei “cantanti!!??” deve assolutamente essere registrata prima . Il 90% dei brani proposti sono stati dei deja vuie, cose apparentemente già sentite in passato, scopiazzamenti modificati per la circostanza. Tecnicamente è stato il peggior Sanremo da quando è stato maledettamente inventato.
Dulcis in fundo, vorrei finalmente svelare una piccola chicca, gli organizzatori stanno provando da anni a invitare personaggi di grande spessore per dare lustro ad una manifestazione che oggettivamente prima la eliminano e meglio è per tutti. Personaggi che porterebbero veramente odiens, non le Lavigne o i Tac Tac. Ebbene, gli ultimi contattati, alcuni non hanno più risposto e altri si sono messi a ridere nonostante gli siano stati offerti davvero parecchi denari. L’esempio emblematico è stato Carlos Santana che ha minacciato querele a chiunque lo avesse “disturbato” per proporgli l’Italia di Sanremo. Ecco, questo è quello che è diventata l’Italia vista dagli occhi “esteri”. Grazie alla NON cultura musicale che parte dalla NON cultura politica passando attraverso la NON cultura mediatica e finendo dalla NON cultura meritocratica.
Cantautore paroliere con oltre 70 canzoni edite. Collaboratore in studio negli arrangiamenti di svariati interpreti nazionali ed internazionali. Autore delle opere: “Nati per sempre” (1991), “Notte di San Lorenzo” (1992), “Ricorderemo” (1992), Post Of Sedicianni Album (1993), “La macchina del tempo” (1996), “La mia follia” (1997), “Un canto nel silenzio” (2003), “Pitililli” Album (2006), “Panico” (2007), “Mani di Gomma” (2007), “Guerra dei Boveri” (2008), “Misero dentro” (2008).