Socialmente è una rete squilibrata che nel mare delle lingue raccoglie testi e fabbrica libri. Sì, fabbrica libri. Fare libri e setacciare testi è un lavoro che passa tra varie mani, mani appunto di varie persone che condividono la fabbricazione, la produzione del libro. Il testo viene infatti setacciato e qui si articola il connubio fra autore verbale ed editore, poi viene impaginato e composto graficamente da un altro soggetto, per passare al tipografo, elemento chiave nella storia passata, presente e futura del libro, correttore bozze e poi rilegatore.
La “fabbrica” fisica si srotola tra questi attori e senza contare carta e colori, inchiostri e colle. Per questo il libro è un prodotto, articolato e complesso che viene realizzato grazie ad un sistema di competenze, professionalità e creatività collettività. L’editore è quindi un “network imperfetto” che dalle proprie lacune e deficienze trae alimento per digerire i testi, confonderli e metabolizzarli. A volte diventano libri.
Ma non è solo questo perché il libro per esistere veramente deve essere letto, se no rimane un libro-aborto. Per essere letto, ci vogliono i lettori, categoria centrale nella fabbricazione completa del libro e per avere i lettori ci vogliono i librai. Librai e lettori possono aprire e riaprire mille volte il libro, generando e scoprendo ogni volta un testo nuovo, figliando ogni volta suggestioni e relazioni impossibili e impreviste alla prima lettura.
La nuova mappa, generata da ogni nuovo lettore, diventa la nuova geo-grafia del libro, la nuova dimensione virtuale determinante a sua volta nuovi testi e quindi nuovi potenziali libri. Per giungere nello scaffale della libreria il libro viene trasportato dal distributore e per essere portato in libreria, viene prima “promosso” dal promotore. Il “promotore”, uno dei mestieri più difficili e impossibili del globo, presentare “libri” ad un libraio sovraccarico e stanco, nervoso e stufo senza aver mai parlato con l’editore o l’autore del libro.
Un esercizio funambolico al limite della cabala e dei misteri eleusini. Un vero prestigiatore prestato alla politica per cui la produzione completa del libro precede le lingue e da queste ne è prodotto. La genetica di questa spirale è la socialità la cui dimensione storica richiede racconto e di qua all’infinito.