La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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L’altra faccia di Castro nella biografia del traduttore di Yoani Sanchéz

03-10-2011

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 È recentemente uscita dalla casa editrice A.Car (www.edizioniacar.it) la “biografia non autorizzata” di Fidel Castro, di Gordiano Lupi.

Lupi (Piombino, 1960) è ben conosciuto come la “voce italiana” della blogger cubana Yoani Sánchez e per una serie di libri incentrati in particolare su alcuni aspetti dell’isola caraibica: dalla musica alla religione al costume.

Da lui, seriamente anticastrista (ma ci sono ancora dei filocastristi?: “nostalgia canaglia”, cantava qualcuno…), ma contemporaneamente filocubano, ci saremmo aspettati una biografia molto “dura” nei confronti del Comandante Fidel. E invece è riuscito a raccontare in modo abbastanza distaccato vita, trionfi e miracoli (veri e falsi) del vecchio líder máximo. Dalla nascita, avvenuta il 13 agosto 1926, fino ai giorni attuali della sua inarrestabile decadenza fisica, politica, carismatica).

Conosciamo così com’era Cuba prima della Rivoluzione, e poi l’assalto alla caserma Moncada, la spedizione del Granma, le battaglie sulla Sierra Maestra, la vittoria e la conquista della guarnigione di El Uvero, il Trionfo del 1959.

E poi via via i problemi legati al governo e all’economia, i rapporti con il medico argentino Ernesto Guevara, il consolidamento della rivoluzione, i terzomondismo e l’avvicinamento all’Unione Sovietica, il fallito tentativo americano d’invasione alla Baia dei Porci, l’inquietante e pericolosissima “crisi dei missili”, la morte del “Che”, il “caso” Padilla, la condanna a morte del generale Ochoa. E ancora: i rapporti con Salvador Allende e quelli con la rivoluzione sandinista, il disastro della guerra in Angola. La repressione interna e l’embargo nordamericano, il popolo dei balseros… Fino alla caduta del Muro di Berlino, ai problemi legati all’improvvisa assenza degli aiuti provenienti da Mosca, al “Periodo Speciale”, e al passaggio del poteri al fratello Raúl. Come pure qualche squarcio sulla sua misteriosa e a volte rocambolesca vita privata…

Un libro su cui discutere, certamente. Un libro che farà discutere. Su certe pagine si potrà anche non essere d’accordo, ma bisogna riconoscere che è un testo ricchissimo di informazioni esposte in modo piano e chiaro.

È la storia di un personaggio sfaccettato, di un uomo estremamente complesso ma di straordinarie intelligenza e capacità. E di raro fascino.

E anche la storia di un’isola e di un popolo unici al mondo.

Scrive Gordiano Lupi:

Il fascino che Fidel sprigionava sui giovani nel 1970, è andato sfumando con le nuove generazioni che conoscono la rivoluzione dalla propaganda televisiva e dai libri di scuola. Fidel Castro resta uno dei personaggi latinoamericani più importanti della storia… perché è il primo rivoluzionario che ha portato un paese ispanico a un’organizzazione sociale moderna. Per raggiungere lo scopo ha utilizzato il totalitarismo carismatico e per molti anni ha avuto il suo popolo accanto”.

Ma adesso, a quanto pare, non è più così.

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.

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