Pochi giorni fa, il Corriere della Sera, riporta la seguente notizia:
durante un concerto in Sicilia, Antonello Venditti ha espresso alcune opinioni personali riguardo alla regione Calabria: “Ma perché Dio ha fatto la Calabria? Io spero che si faccia il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno deve fare qualcosa per la Calabria. Ho conosciuto un ragazzo Calabrese che prendeva il traghetto per la Sicilia, dove trovava una ragione, la cultura. In Calabria non c’è veramente niente, ma niente che sia niente”.
La dichiarazione, filmata è stata caricata su Youtube, questo il link: http://www.youtube.com/watch?v=j8W9-bTFvT0 che ovviamente ha scatenato subito diverse polemiche: “Come calabresi siamo indignati e offesi“, ha detto il sindaco Giuseppe Scopelliti, “Venditti spesso è venuto nella nostra regione riscuotendo consenso, successo, applausi e fiumi di danaro“. Alcune radio locali, come Radio Libera Bisignano, la più ascoltata nella provincia di Cosenza ha deciso di non mandare più in onda i brani del cantautore romano: “chieda scusa ai calabresi“, ha dichiarato il porta voce dell’emittente radiofonica.
Cosa dire!? Se non che i calabresi hanno ragione da vendere, ma d’altronde cosa si può pretendere da chi non ha mai avuto molto da dire in campo politico e umano, uno che ha però sempre attinto molto dalla politica e non solo da quella, avrà deciso di ricambiare i favori in vecchiaia. Non voglio nemmeno entrare nel merito “artistico” nonostante potrei trovare decine di argomenti anche in questo, ma non mi interessa parlare nuovamente di “beneficenza” e di valanghe di soldi e successi spinti e pilotati da amici e parentele politiche, non fa più notizia nulla e tanto meno queste cose interessano ormai più, davanti a problemi ben più concreti che stanno in questi giorni dipingendo di nero il nostro paese. Certo è che bisognerebbe cominciare a parlare della “casta musicale” che è molto simile e per certi versi anche peggiore, più subdola di quella politica, lo farò più avanti.
Una cosa però và detta adesso, ed è la ripetizione sulla falsa riga di quello che hanno urlato molti Calabresi, ovvero: “scuse o no, Antonello Venditti ci faccia il piacere di non venire mai più a cantare in Calabria, perché grazie a gente semplice come siamo noi si è costruito un impero economico e una fama che a quanto pare purtroppo non è assolutamente reale, e se intende fare politica spicciola la facesse a Roma da dove viene che forse è da lì che partono le idee e i soldi che però qui non arrivano mai”.
“Bomba o non bomba, noi arriveremo a Roma”, citava una strofa della nota canzone di questo altrettanto noto cantautore.
Con il passare degli anni si sa che sopraggiunge anche la demenza senile, oltre a quella genetica preesistente, e quindi bisogna anche avere da un lato la capacità di soprassedere a certe “uscite” poco felici degli anziani, ma dall’altro lato bisognerebbe prendere in seria considerazione il fatto che tanti, tantissimi, troppi si potrebbero “finalmente” ritirare in una delle 13/14 ville di proprietà e starsene serenamente sulla sedia a dondolo, aspettando con il sorriso plastificato che li ha contraddistinti, di essere ricordati per sempre come fossero stati realmente grandi artisti.
Cantautore paroliere con oltre 70 canzoni edite. Collaboratore in studio negli arrangiamenti di svariati interpreti nazionali ed internazionali. Autore delle opere: “Nati per sempre” (1991), “Notte di San Lorenzo” (1992), “Ricorderemo” (1992), Post Of Sedicianni Album (1993), “La macchina del tempo” (1996), “La mia follia” (1997), “Un canto nel silenzio” (2003), “Pitililli” Album (2006), “Panico” (2007), “Mani di Gomma” (2007), “Guerra dei Boveri” (2008), “Misero dentro” (2008).