La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Mondi » America Centrale »

Condannano l'embargo 186 paesi del mondo. In democrazia contano i voti della maggioranza, ma i paesi portabandiera della democrazia non ne tengono conto e i regolamenti post guerra mondiale delle Nazioni Unite impongono la volontà di una invisibile minoranza

Solo Stati Uniti e Israele vogliono mantenere il blocco economico che isola Cuba

31-10-2011

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Cuba Libre - Foto di flippinyankIl 25 ottobre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato per la ventesima volta il blocco economico, finanziario e commerciale che gli Stati Uniti mantengono da cinquanta anni contro Cuba. I voti a favore sono stati 186, con due assenti (Libia e Svezia), tre astenuti (Isola marshal, Micronesia e Palau) e due voti contrari: Stati Uniti e Israele. Il Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha risposto al rappresentante degli Stati Uniti con queste parole:

“Signor Presidente:
Voglio ringraziare per la soluzione giusta e professionale adottata per il meccanismo di voto, questa mattina. Il mio intervento a questo punto del dibattito è giustificato unicamente dalle flagranti menzogne del signor Goddard, presentate questa mattina. “Si può ingannare una parte della gente per tutto il tempo, ma non si può ingannare tutta la gente per tutto il tempo”.

La dichiarazione di questa mattina degli Stati Uniti è copiata da quella dell’anno scorso e del 2009. Il signor Goddard è venuto qui a difendere la politica del Presidente Bush del 2005 e ha parlato consecutivamente anche per difendere la poltica del signor Obama, eccetto nel 2009. Ci si chiede: quale politica difende?
Ho qui, signor Presidente, un facsimile del Daytona Beech Mornig Journal del 16 maggio 1972, in cui si annuncia che il signor Ronald D. Goddard, direttore dell’Ufficio di Miami, è stato riassegnato a Washington. Il signor Goddard, oltre a lavorare nei Corpi di Pace e a compiere missioni di grande interesse, sui quali vi è molta poca informazione, in Ecuador, in Nicaragua, in Panama, in Costarica, in Cile, in Turchia e riferenti al Centroamerica, ha lavorato dal 1969 al 1972 come Capo dell’Ufficio del Coordinatore per gli Affari Cubani a Miami.

In un altro documento ufficiale decriptato, si dice, al punto 6, che il Coordinatore dovrà assumere la stessa responsabilità per le operazioni coperte di quella che assume per le operazioni legali.

Tuttavia, sono d’accordo con lui sul fatto che il blocco sia solo un aspetto della politica nordamericana contro Cuba. Lui sa molto bene, certamente, che l’altro asse principale, è quello della sovversione interna, lo spiegamento di agenti al servizio degli Stati Uniti nel nostro territorio e la realizzazione di operazioni coperte da parte dell’Usaid e della Cia con fondi milionari, delle quali conosciamo solo una parte. Poiché ho letto tante volte gli incisi della Convenzione di Ginevra sul genocidio, ne farò recapitare una copia al banco degli Stati Uniti.

Il governo nordamericano è responsabile di numerose esecuzioni extragiudiziarie, una parte eseguita con droni o aerei senza pilota, in cui sono stati assassinati perfino, cittadini nordamericani e minorenni; è responsabile di atti di tortura, di sequestri di persona, di 1.245 voli segreti e dell’esistenza di carceri segrete in Europa e mantiene ancora oggi un campo di concentramento dove si tortura, nel territorio che occupa illegalmente a Guantánamo, a Cuba.

Non è vero che Cuba e gli Stati Uniti siano soci commerciali. La possibilità di comprare cibo, in difficili condizioni, negli Stati Uniti, è il risultato dello sforzo di settori che si oppongono alla politica del blocco. Sono stati realizzati con regolamenti molto severi che non possono essere catalogati come un rapporto commerciale e ancor meno come una misura di flessibilità; non rispettano nessuna norma del Sistema Internazionale di Commercio.

Il signor Goddard ha mentito deliberatamente sulle due cifre che ha usato in questa riunione. In particolare, lui include fra le così dette “donazioni di assistenza umanitaria a Cuba” i fondi che l’Usaid utilizza per operare contro l’ordine costituzionale nel mio paese; le rimesse che i cubani radicati negli Stati Uniti inviano ai loro familiari, nonostante i regolamenti e le restrizioni ufficiali, e le donazioni che con molto sforzo, data l’opposizione del governo degli Stati Uniti, Organizzazioni Non Governative mandano, e che nel 2010 sono state molto esigue.

Gli Stati Uniti potrebbero, invece di dichiarare guerre nelle quali sono stati assassinati più di un milione di civili, e invece di destabilizzare governi stranieri, ascoltare l’opinione del loro stesso popolo. Qui vicino, a Wall Street, invece di reprimere brutalmente, dovrebbero ascoltare ciò che dicono i cittadini che si lamentano di non avere una vera democrazia, in cui ogni cosa è determinata dal potere economico, dove le corporazioni mettono il guadagno al di sopra della protezione della gente, dove l’egoismo vince la giustizia, dove la disuguaglianza e l’oppressione, al di sopra dell’uguaglianza, controllano il governo. Si lamentano di aver perso la loro casa, la pensione, le polizze di previdenza sociale, mentre i ricchi continuano a ricevere profitti scandalosi. Protestano perché gli studenti sono sotto sequestro a causa dei debiti, per il fatto che le Corti di Giustizia sono corrotte, per il fatto che vengono spesi milioni di dollari per eliminare i contratti di assicurazione per la salute dei lavoratori; protestano anche per il fatto che gli Stati Uniti partecipano alla tortura e all’assassinio di civili innocenti fuori dal loro territorio, e per il fatto che si perpetui il colonialismo.

Millenovecentosettantadue persone sono state condannate a morte con condanna eseguita in quel paese dal 1976, una parte delle quali per errore giudiziario. Più di 3.000 nordamericani si trovano in questo momento nella cella della morte. Poche settimane fa, in coincidenza con il dibattito generale, il mondo è rimasto costernato per l’ingiusta esecuzione di Troy Davis.

Mente il signor Goddard quando afferma che il cittadino nordamericano contrattato dalla Usaid è stato condannato a Cuba perché aveva favorito la connessione a Internet della comunità ebrea. Lui sa bene, perché è uno specialista di questi temi, che il signor Gross realizzava a Cuba un’operazione coperta e che ha commesso delitti puniti anche negli Stati Uniti.

A Cuba i bambini si chiedono come sia possibile che in quel paese i terroristi siano liberi e gli antiterroristi stiano in carcere. I Cinque combattenti antiterroristi cubani hanno sopportato condizioni crudeli, inumane e degradanti per l’unico delitto di aver cercato di evitare atti di terrorismo. Dovrebbero essere liberati tutti, René González, quello che sta in libertà condizionata, al quale viene impedito di riunirsi con la sua famiglia. Sarebbe un atto di giustizia, o per lo meno, un atto umanitario.

Solo in un paese come gli Stati Uniti, la Presidente del Comitato di Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti , Ross-Letinen, una dama feroce, può farsi promotrice di un omaggio al terrorista internazionale José Posada Carriles, responsabile dell’esplosione di un aereo civile in pieno volo, e solo qui possono essere chiamati terroristi e spie i bambini di un gruppo di teatro per ragazzi in tournée negli Stati Uniti[*].

Signor Presidente:
La battaglia politica che si è svolta oggi mette in evidenza, come ha scritto ieri il Comandante Fidel Castro Ruz, nel suo articolo dal titolo “Il ruolo genocida della Nato”, che cito: “La necessità di porre fine non solo al blocco, ma al sistema che genera ingiustizia nel nostro pianeta, che dilapida risorse naturali e mette in pericolo la sopravvivenza umana”.

[*] Il ministro allude qui alle dichiarazioni della deputata Ross-Letinen che ha affermato che la tournée negli Stati Uniti del gruppo di teatro infantile cubano “La colmenita” rappresentava un pericolo per il paese. Il direttore del gruppo, Carlos Alberto Cremata, ha avuto un familiare ucciso nell’esplosione dell’aereo delle Barbados di cui è reo confesso Posada Carriles e sta portando in giro per gli Stati Uniti un testo che racconta la storia dei Cinque cubani condannati a pene pesantissime negli Stati Uniti per aver cercato di controllare ed informare sulle attività dei gruppi controrivoluzionari attivi in Florida.

Alessandra RiccioAlessandra Riccio ha insegnato letterature spagnole e ispanoamericane all’Università degli Studi di Napoli –L’Orientale. E’ autrice di saggi di critica letteraria su autori come Cortázar, Victoria Ocampo, Carpentier, Lezama Lima, María Zambrano. Ha tradotto numerosi autori fra i quali Ernesto Guevara, Senel Paz, Lisandro Otero.E' stata corrispondente a Cuba per l'Unità dal 1989 al 1992. Collabora a numerosi giornali e riviste italiani e stranieri e dirige insieme a Gianni Minà la rivista “Latinoamerica”. E’ tra le fondatrici della Società Italiana delle Letterate.

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