La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

di

È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

di

L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

di

Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

di

Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Società » L'appuntamento con Frei Betto »

La felicità non è contemplata nel Prodotto Nazionale Lordo

30-11-2009

di

Ricevo una lettera da un’amica: domanda che chiede risposta. Esiste una ricetta in grado di far si che una persona si appassioni a qualcosa, non importa cosa? Non importa se il motivo non è trascendentale, importa se la vita della persona si ritrova in ciò che sta facendo. La vita di tutti  ha bisogno del sapore della felicità:  ” Sto raccontando il mio problema. Sono troppo esigente e troppo crudele con me stessa. E’ la riflessione di questi giorni e di questo momento in cui mi sono resa conto di non avere alcuna passione, nessun entusiasmo per qualcosa. Un trasporto che mi manca. Attorno a me amici che amano le automobili e si divertono a sfidare la velocità, quel brivido che li rende felici. Chi  ama i cavalli. Chi andare in barca o arrampicarsi in montagna o meditare per ore e ore in un silenzio felice. Leggere, scrivere, studiare medicina, sapere di politica. Li invidio e li ammiro. La vita tumultuosa delle città bolle in certe persone e la vita tranquilla della campagna rasserena altre. Non sono depressa: l’allegria non manca, eppure continua a perseguitarmi l’instabilità di chi non si lascia trascinare da una certa idea della vita.Un giorno, caro Frei Betto, hai scritto che bisogna essere un seme. Ci ho pensato: ma quale seme? Ancora niente. Sono stanca delle solite chiacchiere, di cercare nel mio segno zodiacale un indizio che mi spinga a scegliere qualcosa. Questo tipo di vita non basta. Voglio innamorarmi di qualcosa .

Chi mi conosce, conosce la mia allegria. Sorrido spesso, ma la felicità è un dono raro e non l’ho ancora trovato. Mi piace la musica, amo le canzoni di un autore che ripete ‘… lasciati portare via dalla vita… vita, portami via ‘. Ma non so dove  voglio andare. Dammi una mano a capirlo “.

Non è facile, perché le vite possono essere tante e la felicità e l’infelicità le accompagnano spesso una assieme all’altra. Vi sono persone, come questa amica, che mi credono capace di dare risposte. Non sanno dei dubbi che perseguitano le mie giornate anche se ho chiaro cos’è la felicità. La felicità è uno stato dello spirito, stare bene con se stessi, con la natura, con Dio. Non sempre con tutti. Le relazioni umane possono essere amorosamente conflittive. Invidie, chiacchiere, risentimenti. L’allegria è qualcosa di più di un’esperienza occasionale. Si può essere felici senza essere allegri. Conosco tanta gente che manifesta allegria senza  riuscire a convincermi di essere felici.

Dopo aver meditato sulla lettera dell’amica, le rispondo: “ Per prima cosa abbandona il tuo rifugio. Cerca chi ha già trovato la certezza con la quale affrontare la vita.  Amici che giocano a tennis, che passano la sera in casa a guardare e commentare un certo film; amici legati dallo stesso filo politico; un’Ong impegnata nella solidarietà. Insomma, un progetto comune nel quale puoi entrare e mescolarti. E’ il modo di capire se la loro piega della vita scuote la tua solitudine. Spesso l’entusiasmo contamina come cme l’influenza di stagione. Passa da una persona all’altra. Devi mescolarti alle mille attività che ti circondano: leggere favole in un asilo, sciogliere la malinconia di un ospedale pediatrico, militare in un partito, appoggiare movimenti sociali, insegnare a leggere e scrivere alle domestiche analfabete che vengono dalla campagna, o approfondire  la storia del candomblé ( ndr: danza antica degli schiavi. Simula una lotta con i coltelli ) o scavare nelle ragioni che spingono ragazzi e ragazze a scappare nella droga. Perché non un’esperienza religiosa ? Il saggio professor Milton Santos, che  non credeva nell’al di là, ripeteva che la felicità si incontra nei beni impalpabili ed infiniti. La psiconalaisi sa che il desiderio di ogni essere umano è insaziabile. La teologia identifica Dio come obiettivo finale.

A mio parere nessuno è più felice dei mistici immersi nel mistero senza confini. Sono persone che non misurano i desideri sulla propria vita. Al contrario della pulsione consumista ed edonista, proiettano il desiderio al di sopra dei pensieri di ogni giorno. Attenzione alla trappola dell’astrazione che trasforma l’assoluto nell’assurdo. Il Mercato, che offre le cose avvolte in confezioni attraenti, ma finora non è riuscito a mettere negli scaffali ciò che tutti desideriamo: la felicità. Il consumismo insinua l’idea sbagliata che felicità è la somma dei piaceri in vetrina. Belle auto, belle sarpe, bei vestiti, case, viaggi non rende contenti come cercano di far credere i recitanti che ci perseguitano negli spot. Sono convinto che non esiste felicità più grande del dedicarsi alla felicità o alla serenità di chi ci sfiora nella vita. Principio che vale non sono nella felicità personale, ma che si allarga nell’impegno sociale del lottare per “ un altro mondo possibile “ dove l’equilibrio  cancella disuguaglianze atroci. Assieme possiamo vivere in pace e dignità. E in pace e dignità  riesce più facile incontrare la felicità. Il diritto alla felicità non è contemplato dai grafici del Pil, prodotto lordo di ogni nazione se la nazione raccoglie folle disuguali. La felicità dovrebbe essere contemplata dalla dichiarazione universale dei diritti umani. La felicità deve influenzare il prodotto lordo bruto di ogni comunità. Felicità Nazionale Bruta.

Frei BettoÈ una delle voci libere della Teologia della Liberazione. Frate domenicano, giovanissimo, è stato imprigionato e torturato dalla dittatura militare brasiliana. L'impegno umano, inevitabilmente politico, verso i milioni di diseredati che circondano le città e vivono nelle campagne del suo paese, lo ha reso pericoloso agli occhi dei generali che governavano il Brasile. Ha scritto 53 libri. La sua prosa diretta e affascinante analizza l'economia e la politica, la vita della gente con una razionalità considerata " sovversiva " dai governi forti dell'America Latina, e non solo. Non se ne preoccupa. L'ammirazione dei giovani di ogni continente lo compensa dalla diffidenza dei potenti. Venticinque anni fa ha incontrato e intervistato Fidel Castro, libro che ha fatto il giro del mondo. Lula, presidente del Brasile, lo ha voluto consigliere del programma Fame Zero. Frei Betto è oggi consigliere di varie comunità ecclesiastiche di base e del movimento Sem Terra. Ha vinto vari premi. L'Unione degli Scrittori Brasiliani lo ha nominato Intellettuale dell'anno. Il suo libro " Battesimo di Sangue ", tradotto in Italia, è diventato un film.
 

Commenti

  1. Francesca Maternini

    Sicuramente Lei sa che esiste un paese dove la FIL (Felicità Interna Lorda) è istituzionalmente considerata il vero indicatore di un buon governo, di una buona società, di un buon sviluppo e cosituisce, di conseguenza, la strada ed il fine ultimo di tutte le scelte politiche, economiche e legislative: il Bhutan. La felicità intesa come bene pubblico, da non lasciare alle iniziative individuali, esprime valori davvero diversi da quelli rappresentati dal nostro tanto riverito PIL!

I più votati

--

I più scaricati

--