La Lettera

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Governo denunciato

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L’ho fatto. L’avevo scritto, l’ho fatto. Stamani sono stato alla Procura della Repubblica di Firenze e ho denunciato il governo. Ho presentato due esposti recanti la “notitia criminis” concernente il favoreggiamento dello squadrismo, il primo, e varie fattispecie … continua »

Dire, fare, mangiare

E la chiamano cellulite

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L’estate ci mette a misura con il nostro corpo. La maggior parte delle donne si confronta con il problema della cellulite. Premesso che la cellulite è molto diffusa e non si può prescindere da una predisposizione personale ad averla o … continua »

Lettere »

Dopo le varie mannaie, ecco che si vuole colpire l'economia sociale, tassando le cooperative e colpendole proprio per quello che sono: realtà che puntano sulla mutualità sociale invece che sui capitali. Un provvedimento che, se approvato, verrebbe dopo lo smantellamento delle garanzie dei lavoratori e il privilegio del profitto a tutti i costi

Sergio CASERTA – La farsa delle manovre, le coop nel labirinto della crisi

01-09-2011

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Il governo sulla manovra anticrisi fa, ormai quotidianamente, come nel gioco dell’oca, due passi avanti e tre indietro, proclamando incrollabili accordi sulle decisioni prese che il mattino dopo vengono travolte dall’opposizione dei soggetti colpiti, a torto o a ragione, e, più ancora, dai distinguo e dalle smentite degli stessi alleati di maggioranza che solo il giorno prima le avevano concordate e sulle quali avevano giurato fedeltà.

Va avanti così dall’inizio dell’anno, cioè da quando è esplosa la crisi di fiducia sui titoli di Stato: prima quelli greci, poi i portoghesi, gli irlandesi e gli spagnoli, infine i nostri e, per ultimo, c’è stato il gran botto del declassamento del debito americano. È la prima volta che ciò accade nella storia finanziaria ed economica a memoria d’uomo, cioè da quando le onnipotenti “società di rating”, insieme alle grandi banche d’affari, hanno deciso che la politica economica e finanziaria degli Stati, almeno di una porzione significativa del mondo occidentale, dovesse essere messa in discussione, la consacrazione definitiva della supremazia del grande capitale sulla politica e sugli interessi generali.

La crisi finanziaria internazionale, prima dei mutui subprime e delle banche finanziatrici del credito al consumo in USA, fu sostenuta dal corposo intervento delle banche centrali, ovvero degli Stati. Ricordate i 700 miliardi di dollari stanziati da Obama, appena nominato presidente, per salvare Lehman Brothers (poi fallita), e Freddie e Fannie, le grandi assicurazioni sui mutui?

Ed è così, ancora, che una grande crisi, derivante da un’enorme bolla speculativa, determinata da una crescita incontrollata di contratti finanziari ad alto rischio, voluta dallo stesso sistema del credito, che ha innescato una grave recessione economica, si trasforma oggi in crisi degli Stati, per l’insolvibilità del loro debito e quindi nella svalutazione dei titoli di Stato a garanzia dello stesso con catastrofiche conseguenze per il risparmio dei cittadini e la stabilità delle comunità.

Questa situazione sta portando a un “parossismo” nella politica economica perché i governi, e il nostro più di altri, sono costretti a introdurre misure molto restrittive per ridurre i deficit di bilancio, come se questi debiti debbano essere restituiti tutti in una volta e subito. È in realtà assai sospetta questa “guerra dei nervi” tra mercati finanziari e istituzioni politiche, in cui le seconde sono in evidente difficoltà. Sicuramente nasconde un disegno economico strategico con l’obiettivo di ridimensionare e di molto il peso dell’economia pubblica, e quindi dell’intervento degli Stati nella spesa sociale e nella gestione di importanti settori economici.

Non dimentichiamo che la competizione economica mondiale si svolge ormai tra “sistemi” che sono molto diversi tra di loro. Basta pensare a quanto sia ancora grandemente diverso il costo del lavoro in Paesi, ormai molto competitivi e in grande crescita, come la Cina, l’India, il Brasile, per segnalare i maggiori. Si mettono in discussione le condizioni di vita di milioni di persone che oggi soffrono per la riduzione di loro fondamentali diritti, basta pensare ai processi di diffusa precarizzazione dei contratti di lavoro che stanno condannando un’intera generazione all’incertezza del suo futuro.

In Italia, a causa del permanere al governo della compagine berlusconiana con il suo carico di incapace e intenzionale arroganza, si sta giungendo al dramma il farsesco; siamo alla terza proposta di manovra, e ogni volta si aggiungono provvedimenti inediti, o se ne eliminano altri già ufficializzati: è il caso del famigerato contributo di solidarietà a carico dei percettori di redditi maggiori di 90 mila euro, che è stato soppresso per il settore privato e confermato per i dirigenti del pubblico impiego, come se fossero soldi diversi.

Così è avvenuto per i capitali esportati illegalmente e poi graziati da un condono scandaloso del 5% (lo “scudo fiscale”) che il governo ha preannunciato di voler tassare e poi ha smentito, per finire alla barzelletta dell’eliminazione del diritto di riscatto degli anni di laurea, per il quale migliaia di lavoratori stanno pagando da anni notevoli somme, provvedimento frettolosamente ritirato solo il mattino dopo che è stato proposto in pompa magna.

Viene da chiedersi se non sia usato intenzionalmente questo apparente illogico sistema di cambiare continuamente le proposte e i soggetti sociali colpiti, quasi a voler spaventare e disorientare l’opinione pubblica per far passare altre manovre ben più corpose, ad esempio quelle relative all’eliminazione delle norme sul lavoro, come il divieto di licenziamento senza giusta causa, o quelle relative alla privatizzazione di fatto di ogni (possibile) azienda pubblica.

Tra tutti i provvedimenti appare ancor più condizionato da pregiudizio ideologico e intenzionalità politica quello relativo all’eliminazione dei benefici fiscali per le cooperative, un provvedimento che colpirebbe duramente il mondo cooperativo nel suo maggior elemento di caratterizzazione e di forza, la non tassabilità degli utili portati a riserva per il rafforzamento del capitale sociale, e quindi della capacità imprenditoriale delle coop. Un beneficio non individuale, collegato al principio di mutualità proprio della cooperazione, sancito e difeso dall’articolo 45 della Costituzione, un principio che contraddistingue la cooperativa come azienda senza scopo di lucro privato, ben diversa dall’impresa privata di capitale.

Questa norma, se applicata, violerebbe un diritto e metterebbe gravemente a rischio il futuro di tante cooperative, renderebbe perfino superflua la ragione stessa d’esistenza della forma societaria cooperativa quale impresa non privatistica, sottoposta al controllo della legge e a forti limitazioni in campo finanziario e speculativo. Si vuole colpire l’economia sociale verso la quale guardano con interesse i giovani che voglio realizzare i propri ideali e utilizzare le proprie professionalità in campi che prediligono. Insomma ancora un attacco ai diritti dei più deboli.

Il movimento cooperativo italiano dovrebbe reagire con tutta la forza della sua tradizione democratica e partecipativa a questo attacco, ricordando al Paese i suoi meriti in molti campi. Certo, alcune vicende recenti e meno fanno correre il rischio di pensare erroneamente che le cooperative sono come tante altre imprese private, ma non è così. In questo senso, invece, è quanto mai opportuno rivendicare la funzione sociale della cooperazione e la sua diversità da altre forme d’impresa.

Possiamo solo augurarci che le ultime “pulsioni” di parte della cooperazione all’imitazione dell’affarismo economico siano definitivamente superate per non incorrere in ulteriori gravi errori e rischi.

Sergio CasertaSergio Caserta è nato a Napoli. Studi in materia giuridica ed economica, dirigente di organizzazioni ed imprese cooperative, attualmente vive a Bologna e si occupa di marketing e comunicazione d'azienda. Formatosi nel PCI di Berlinguer, coordina l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (www.arsinistra.net). Nel 2005 fu tra i promotori della rete "Unirsi" (www.unirsi.it). Già consigliere provinciale di Sinistra Democratica, oggi aderisce a Sinistra Ecologia e Libertà
 

Commenti

  1. G. Baggi

    Vero, ma come la mettiamo con scandali piccoli e grandi che ogni tanto vengono fuori? Queste cooperative stanno spuntando come i funghi e senza alcun controllo. Chi non ricorda lo scandalo, mi pare al Policlinico Tor Vergata, di quella cooperativa che aveva assunto infermieri, che tali però non erano, rumeni e bulgari con lo scopo di retribuirli con salari da fame. Ancora, quanti casi si sono registrati di cooperative operanti nel sociale con lavoratori retribuiti in nero o addirittura con salari non corrisposti prima di essere sciolte? Questi episodi riprovevoli stanno sputtanando il sistema delle cooperative e ciò che è grave non si muove foglia alcuna per porvi un freno.

  2. sergio caserta

    Purtroppo la variegata presenza di società cooperative ( o sedicenti tali con un esteso fenomeno di false cooperative dietro cui si nascondono speculatori ed a volte perfino le mafie) in ogni settore dell’economia ed in ogni parte del Paese, determina il prodursi dei gravi fenomeni di malaffare o frodi che tu denunci, ciò avviene perchè la vigilanza che il ministero competente, sulla base della legge prescritta appunto dall’articolo 45 della Costituzione, dovrebbe esercitare sull’attività delle cooperative, di fatto è inesistente o all’acqua di rose; fino a non molti anni fa, almeno per quanto riguarda le associazioni cooperativistiche ( Legacoop, Confcooperative, AGCI) cui è demandato il compito di vigilare sulle proprie associate, mi risulta svolgessero questo compito con un certo scrupolo, ora non saprei.
    Certo gli episodi di malversazione o evasione fiscale e previdenziale commessi da queste società non giovano al buon nome ed alla causa della cooperazione sana che pure esiste, soprattutto per volontà di migliaia di soci che credono fermamente e coerentemente nei valori e nei principi cooperativistici che bisogna continuare a difendere

  3. Giancarlo S Zulato

    Carissimo Caserta,
    mi consenta dissentire dalla sua coraggiosa e generosa difesa.
    Condivido infatti l’ideale cooperativo, e mi rammarica l’attuale chiara intenzione di demolire tutto ciò che non è finanza avida, arrivando a farci credere che difendere la condivisione sia… bieco egoismo!

    Ma le Coop, no.

    Sono ormai da decenni dei centri di potere anch’esse, nodi finanziari che corrono il mercato e concentrano ingenti risorse nelle mani di pochi privilegiati.
    Occorre avere il coraggio di rifondarle, da parte nostra, prima che appunto il potere finanziario le incorpori del tutto.
    Smettiamola di difendere i tangentari delle costruzioni CCC, CMC in combutta con i vari Astaldi Pizzarotti Gavio; reclamiamo indietro la mutua Unipol ormai scomparsa dietro nomi in continuo cambiamento.
    Non “siamo diversi”. Questa posizione è indifendibile, smascherata, SPUTTANATA.
    Con amarezza e sincera stima.

  4. sergio caserta

    @Zulato, grazie per la stima, non intendevo difendere e non mi sembra di averlo fatto gli aspetti peggiori del “sistema cooperativo” così come le cronache stanno raccontando, il discorso sarebbe molto ampio e spero che ci saranno le condizioni come scrive lei di rifondare il movimento cooperativo ripartendo dai fondamentali principi che restano sani, con eguale stima.

  5. Eugenio Fava

    Grazie per le Info.
    Aggiungo riguardo alle Cooperative….!!!…?

    1°) Come per le Agenzie Interinali che sono fuori controllo,così le Cooperative sono fuori controllo.
    Sono divenuti un sistema di sfruttamento del Lavoro…
    Seguendo le Politiche aziendali del Profitto,non dell’occupazione e opere socialmente utili.Vedi Art.4 e 41 della Costituzione.
    (Caporalato,Mafia o simil forma.)

    2°) Gli Uffici della Provincia così detti.
    Ufficio di avviamento al Lavoro Cosa Fanno!!!!
    …………….
    Loro dovrebbero controllare e regolamentare,ma visto che non lo espletavano,il sistema ha partorito un servizio,come ad esempio lo sono gli Asili del terzo mese…!(Per far paragonea)
    Certo servono ma non dovrebbe essere la regola…fare Figli e poi lasciare ad altri il compito,oneroso sia per loro che per il Sistema sociale della Sanità…
    Se l’italia e una delle prime per il siatema sanitario vuol dire che LA PREVENZIONE…Ciò è la Corretta ALIMENTAZIONE sia fisica che Spirituale del Bambino previene il Male…sia Fisico che comportamentale…La delega alle istituzioni dovrebbe essere D’ausilio,ma la responsabilità viene prima dai
    Genitori ad istruire un Uomo che non darà i suoi figli ad altri..sennò..Posso dire che sei Nato per caso non per Volontà…sei nato da Fornicazione…i tuoi Genitori irresponsabili,non avevano la PATENTE per Per Guidare l’Auto..allora perche hanno Guidato…
    C’erto l’eccezzione,o il bisogno,nel sociale giusto che se nell’ambito di conoscenze non si hanno appoggi..allora il servizio degli Asili Nido è utile.
    Ma ricordiamo gli scandali di “CIP e CIOP” e altri Asili e scuole che hanno dimostrato che c’è un’errore di Fondo.
    I genitori dovrebbero partecipare sia a scuola che all’asilo nell’istituto affiancando i preposti all’insegnamento.
    Es.su 15 alunni 1/5 ..3 genitori..a turno nell’arco dell’anno per tre volte un turno di una settimana.
    Inoltre il Bidello dovrebbe essere lui stesso un’educatore,e man mano insegnare come si gestiscono le Pulizie,la manutenzione del verde e dell’orto e del giardino botanico.
    Allora i Giovani diverranno Uomini.
    Ma alla Base ci vuole Responsabilità da parte dei Futuri Nonni per istruire i Figli a Non far Nipoti e poi Abbandonarli.
    IDEM COME PER IL PROBLEMA..
    “CASE DI CURA O RICOVERO”
    ————————-
    Allora..se le Istituzioni preposte Regolamentassero
    Queste due Categorie..
    (Cooperative e Agenzie Interinali)
    Aggiungendo l’utilizzo dei Cassaintegratiper le Opere
    Di manutenzione del verde e delle Rotonde,coadiuvati dall’Anas e dalla Logistica della Provincia…
    In appoggio all’opera decennale di ripristinare il sistema Idrailico delle alpi e degli appennini,drenaggi pulizia dei boschi e Pinete per Pellet X riscaldamento.
    Ripiantumazione e formazione a terrazze nei corsi d’acqua per rallentare il dislavamento delle precipitazioni troppo veloci che vanno al mare.
    Così si rimpinguano le falde ptofonde.
    Le spese per affrontare problemi di FRANE ALLUVIONI ecc.
    Sarebbero di 20 Volte superiori alla spesa per far della terra,L’Italia pure sa da Cominciare..
    COME UN’OPERA d’Arte.
    I cassa integrati farebbero Risparmiare l’80%
    alle amministrazioni,nelle Opere che i Cassaintegrati 2.000.000 in Italia Potrebbero Fare..
    Lo sviluppo dopo i Primi 12 Mesi Di Mappatura del Territoio e delle Urgenze..Mappatura aggiornata su GOOGLE HEART..Con quantaltro di Note Filmati o Foto.
    Dopo 12 Mesi Avendo preordinato sul territorio delle baite prefabbricate oltre ad aver ripristinato tutte le case che possono ospitare…chi…
    Chiunque voglia far parte dell’opera..Vitto Vestiario e Alloggio + un Denaro al Giorno.
    Esempio-i PROFUGHI…gli Immigrati Clandestini…dalle Carceri pure,Forza Lavoro.
    3) Restituire I.V.A 20% ai Pensionati che dopo una vita di sfruttamento possano dirsi Imprenditori e liberi.
    Collaborando secondo la sua disposizione mentale e capacita nel Sociale Poco o molto che sia,saltuariamente o assiduamente,dipende dalla contingenza dei bisogni nel tempo e dell’arte di comprendere di essere partecipe di un’insieme.
    Certo oltre le 2.000 Euro Mese L’I.V.A viene redistribuita alle Pensioni meno abienti.
    4)Es.Caso Parolisi…
    Denota di fondo una Deficenza
    il far arruolare le Femmine,e poi
    farle addestrare da Maschi…!? E il Colmo.
    Se devo fare a Pugni,se proprio non lo posso evitare…non mando avanti la mia Donna o l’amica Femmina.
    A Parte che nemmeno per i Maschi dovrebbe esistere..
    Imparare a dare la Morte.
    Invece si Inneggia all’Eroe Sil..Mercenario di Morte a Pagamento!
    Ma d’un tratto un Barlume di lucidità..mi fà comprendere…Come Veramente è allucinante,mediocre e
    da Vigliacchi accettare il Sistema per come è.
    Chi non si interessa di ciò è COMPLICE.

    Per non esser Complice…dobbiamo Ripartire da 0 Zero.

    Reset.Fare un’attenta ricerca…Se esiste una Soluzione…(O org.che possa farlo.)

    Io conosco esattamente cosa avverrà e come avverra.

    Quali le aberrazzioni base che hanno portato l’Umanità
    sul punto del non ritorno.

    E quali le soluzioni…

    Troppo Grande per Voi capacitarvi che esiste ed è semplice.

    E inevitabile,quello che avverrà si catalizzerà da sè come una serie di avvenimenti nel DOMINO.

    E ci ritroveremo spalla a spalla a dover portare i pesi della Rinascità.(Per quelli che saranno ritenuti alla meno peggio idonei.)Gli altri saranno disconnessi dalla vita e dal ricordo d’essere stati.

    Statemi bene Raparez.

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