Parliamo di Lui, un grandissimo tra i più grandissimi della chitarra, Ricky Portera.
Fonte: www.radiocatania.it
Nasce a Messina nel 1954, e fin da bambino è chiaro il suo talento pazzesco.
Gli piaceva la batteria, e già a 6 anni la suonava andando perfettamente a tempo, tanto che sua mamma Antonietta lo guida essa stessa a fare si musica, ma non con la batteria poiché troppo chiassosa, bensì il sax.
Dopo avere distrutto il terzo sax al maestro, questo pensò bene di sparire. La mamma lo iscrisse quindi ad una scuola di canto dove Ricky cominciò anche a prendere confidenza con la chitarra, confidenza si fa per dire, in due anni imparò due accordi, uno all’anno. A causa della svogliatezza di Ricky, sua mamma si arrabbiò a tal punto che gli ruppe la chitarra sulla schiena, ma da quel giorno per Ricky la chitarra diventò la sua ragione di vita.
Nel 1969 entra nel “Club72” gruppo nato alcuni anni prima a Castelfranco Emilia in provincia di Modena, del quale fanno parte Danilo Bastoni (Tastiere), Augusto Menozzi (Voce), Renato Tabarroni (Percussioni), Gianni Suzzi (Basso), Gabriele Mattioli (Sax Tenore e Baritono), Dino Melotti (Sax Tenore) e appunto lo stesso Ricky Portera (Chitarra solista). Già dalle prime uscite riscuote grande interesse ed apprezzamento da parte del pubblico per il suo stile e la sua grande tecnica che mettono in evidenza il suo magnifico talento. È proprio Ricky Portera a fondare il gruppo degli Stadio da cui poi si separò, non senza polemiche, dopo i fortunati primi quattro album che valsero al gruppo, proprio per la presenza del grande chitarrista, il soprannome di “Toto” italiani.
Storico collaboratore di Lucio Dalla,è stato anche chitarrista di Ron e altri autori italiani come Eugenio Finardi e Loredana Bertè.
È considerato uno dei migliori chitarristi italiani e per alcuni è tra i più dotati a livello mondiale, il perché è evidente e lo abbiamo già capito, possiede qualità tecniche e talento indiscussi e riconosciuti da tutti i colleghi e dal pubblico più competente.
Ricky è particolarmente noto per l’intensità emotiva dei suoi assoli, e l’uso originale del “tapping” anche “strisciato” e della leva, che caduta in disuso per molti anni, sta tornando ad essere utilizzata da molti, anche chi non sa cosa farsene, ma la moda va e viene.
Lucio Dalla ha “celebrato” le virtù tecniche e il fascino che Portera ha da sempre sul pubblico femminile, scrivendo per lui il brano “Grande figlio di puttana” che divenne, nel 1982, il primo grande successo degli Stadio. Noi non vogliamo soffermarci sul perché Dalla ha definito Ricky un “grande figlio di puttana” ma non ci interessa, ci basta saperlo ancora legato alla propria chitarra, per il resto sono fatti suoi.
Uscito dagli Stadio ha continuato la carriera di session man collaborando con Nek, Massimo Bozzi, Robert & Cara (prodotti da Dalla) apparendo anche al Festival di Sanremo al fianco di Paola Turci (nel 1996 con il brano “Volo così”) e di Anna Tatangelo (nel 2006 con il brano “Essere una donna“).
Nel 1990 realizzò il suo primo album da solista (omonimo) che riceve un buon riscontro di vendite. Al disco collaborano ospiti illustri come il sassofonista James Thompson e il vecchio amico Giovanni Pezzoli degli Stadio, con il quale Ricky ha mantenuto rapporti fraterni.
Nel 1996 torna a lavorare con Lucio Dalla dopo quasi dieci anni di distacco e riprende a collaborare stabilmente con lui in studio e nei concerti, dando quel tocco di perfezione e arte in ogni brano, rendendo il tutto molto più suggestivo e frizzante.
Nel 2007 esce il secondo album solista, Ci sono cose, nel quale riprende anche un classico degli Stadio, ovvero “Canzoni alla radio” (scritta nel 1986 proprio da Portera. Per l’occasione ricompone il nucleo originale degli Stadio, ovvero Giovanni Pezzoli alla batteria, Roberto Costa al basso e Gaetano Curreri che duetterà con Portera.
Più recentemente ha svolto insieme al gruppo Custodie Cautelari un ottimo tour con i sei migliori chitarristi italiani; da questa esperienza è nato anche un CD live dal titolo La Notte Delle Chitarre.
Ci aspettiamo che questo “giovanotto” possa regalarci ancora tanta musica di quella vera, come lui sa fare alla grande, facendo vibrare i cuori delle persone che mentre lo ascoltano sembrano collegate alle corde della sua chitarra. Nel mondo ci sono bravi chitarristi, in Italia c’è Ricky Portera.
Cantautore paroliere con oltre 70 canzoni edite. Collaboratore in studio negli arrangiamenti di svariati interpreti nazionali ed internazionali. Autore delle opere: “Nati per sempre” (1991), “Notte di San Lorenzo” (1992), “Ricorderemo” (1992), Post Of Sedicianni Album (1993), “La macchina del tempo” (1996), “La mia follia” (1997), “Un canto nel silenzio” (2003), “Pitililli” Album (2006), “Panico” (2007), “Mani di Gomma” (2007), “Guerra dei Boveri” (2008), “Misero dentro” (2008).