È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
Dopo aver diffuso un video in cui lo si vede pulire i muri di Prato dai simboli nazisti, l'autore viene - se non proprio minacciato - almeno redarguito. E lui, invece di lasciarsi intimidire, scrive una lettera: "Guardate le immagini dei campi di concentramento. Poi ne riparliamo"
“Saverio Tommasi non ci fermerai”. Firmato con due svastiche
Un mese fa, insieme al giornalista Marco Bazzichi, avevo ripulito la stazione Borgonuovo di Prato da svastiche, croci celtiche e scritte razziste. Questo il video “Sporche Svastiche”:
Il fatto
In seguito ho ricevuto attestati di solidarietà e affetto, per avere ripulito un muro ma soprattutto dato un segno di decoro civile. E ho ricevuto alcune email di insulti e diversi commenti pesanti. Del tipo:
Saverio Tommaso non ci fermerai.
Firmato: due svastiche. Guardare per credere.
Agli autori della scritta ho deciso di dedicare una lettera.
La lettera
Mi rivolgo a voi, per i quali non provo né rabbia né rancore, ma affetto. Come potrei provarne per un fratello nel momento dell’errore.
Mi rivolgo a voi, che probabilmente siete maschi. E che probabilmente siete giovani.
Vedete, io sono fortunato. Fortunato perché è capitato anche a me che qualcuno, un giorno, abbia provato a convincermi che “Auschwitz non è mai esistito”, che “i campi di concentramento sono un’invenzione della lobby ebraica”, o che comunque “se li avessero bruciati davvero tutti sarebbe stato meglio”. È capitato anche a me, dicevo, ma io, fortunatamente, quel giorno, avevo già gli anticorpi. Ero grande. Avevo studiato. Avevo già visto le centinaia di scarpe conservate nel campo di concentramento di Auschwitz, alcune di bambini piccolissimi. Scarpe tolte prima delle docce a gas. Io, quel giorno che qualcuno mi disse “la storia la scrivono i vincitori, per questo dipingono fascismo e nazismo come male assoluto”, sapevo che quelle frasi erano bugie, e ho potuto reagire.
Io sono stato fortunato, quel giorno. Tutto qui. E non credo che sia colpa vostra se oggi voi, ragazzi, fratelli miei, vi riconoscete in quelli stessi simboli che io, con i mezzi della cultura e dell’informazione, cerco di raccontare nel loro errore e nei loro orrori.
I campi di concentramento sono esistiti ed erano la soluzione finale per ragazzi e vecchi, donne e bambini ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici, invalidi. Milioni di persone rinchiuse, violentate, annientate nell’anima e private nel (e del) corpo. Persone che avevano probabilmente i miei stessi sogni. E probabilmente anche i vostri: una persona da amare, un buon lavoro, degli amici con cui confidarsi e confrontarsi, camminare a fianco intrecciando risate e condividendo emozioni. Sono anche questi i vostri sogni, dico bene?
La differenza fra noi sta solo in uno scarto di fortuna che voi non avete avuto. Non so in quale momento della vostra vita. Forse a scuola, forse in famiglia. Forse un trauma. E a un certo momento avete pensato che respingendo lo straniero e urlando la propria rabbia vi sarebbe stato possibile riappropriarvi della vostra vita. E forse vi siete già accorti che questo non basta, e non è possibile. Non dà felicità.
Non esisterebbe straniero, se riuscissimo ad abbattere le nostre frontiere mentali.
Se a Prato le fabbriche chiudono non è colpa dei cinesi, ma di una società che antepone il profitto alle persone, indipendentemente dal paese in cui queste persone sono nate.
Dubitate di chi dice di credere in voi e vi usa come galoppini, come voti elettorali, considerandovi nella sua mente fessacchioni da abbindolare. Voi siete intelligenti, non siete fessacchioni, ma stanno tentando di fregarvi. Stanno rubandovi l’adolescenza e la giovinezza rendendovi impauriti e ricattabili. Non pensate che sia tardi, la vostra vita è appena iniziata. Non è mai tardi per praticare la giustizia, l’uguaglianza, la libertà.
Perdonate il mio tono da fratello maggiore, perdonatemi se l’avete sentito pesante. Ma vi prego, ascoltatemi: cercate su internet le immagini di Auschwitz, respiratene l’orrore; cercate su youtube le interviste ai sopravvissuti dei campi di concentramento, guardatele, e sarete voi per primi a seppellire la svastica nella spazzatura della storia.
Grazie per avere letto fino a qui, un saluto di speranza.
Saverio Tommasi è attore e autore di libri e spettacoli di teatro civile. Realizza inchieste video di taglio giornalistico, anche con telecamera nascosta.
Il suo pensatoio è http://www.saveriotommasi.it.
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Commenti
Marco
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adesso si che il mondo è migliore…non ti sei neppure accorto che certe scritte non sono frutto dell’odio etnico (come sostieni tu per farti pubblicità) ma semplicemente di sfaccendati o tifosi di calcio?
Come fa a sembrarti uno slogan politico la scritta “Birra e pogo, Oi!”? Ma che a Prato siete tutti matti?
Saverio Tommasi
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Caro Marco, tralascio il tuo insulto (“lo fai per farti pubblicità”) e rispondo invece volentieri alla tua domanda (“come fa a sembrarti uno slogan politico la scritta “Birra e pogo, OI”?)
Primo: la scritta “Birra e Pogo”, come si vede nel filmato, era accompagnata da una grande svastica, che è un simbolo politico. Secondo: una delle colonne portanti della destra estrema, non solo italiana, è proprio il consumo di birra, usanza mportata dai gruppi xenofobi tedeschi.
Ovviamente NON significa che chi beve birra sia fascista (anche a me piace la birra), ma puoi comprendere a cosa mi riferisco con una ricerca su google delle parole (senza virgolette):
“Birra Forza Nuova”.
E constaterai le decine di forum (e perciò le centinaia di persone), che considerano bere birra parte integrante dell’attività politica, se pure nella forma più ludica (esattamente come il pogo).
Un saluto di pace, buona giornata,
Saverio Tommasi
Franco Bifani
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Tommasi, io sono anni che duello ferocemente, su un blog parmigiano, con gente, negazionisti abietti della peggior acqua di fogna, sulla faccenda dei Lager nazisti. Costoro soavemente sostengono che i Lager sono pura invenzione degli Alleati, dell’Est come dell’Ovest, creati ad arte nelle fasi finali della guerra, dietro suggerimento di bieche lobbies giudaiche, che già allora pensavano a cnme sfruttare un’eventuale fola della Shoah. Riempiti dagli Alleati di cadaveri di morti in combattimento, o per tifo, freddo, fame, in tutto poche migliaia di persone, essi erano statidotati, dai caritatevoli e misericordiosi militi delle SS, di campi da calcio, di golf, di piscine olimpioniche, cinematografi e teatri, auditorium ed infermerie attrezzatissime. Ivi gli ebrei, alloggiati in gradevoli stanze di ogni comfort dotate, se la spassavano da mane a sera. Le poche vittime di questi Lager festosi, sempre secondo i negazionisti, saebbero stati poveracci deboli che si beccarono raffreddori ed influenze o che morirono nel ritorno a casa. Ancor oggi gli ebreacci perversi sfrutterebbero l’Olocausto per mungere quattrini alla Germania, all’Italia e ad altri paesi coinvolti nella Seconda Guerra mondiale. I Protocolli dei Savi di Sion, poi, sono Vangelo puro, cui credere parola per parola.
Aldo Resega
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Articolo pietoso e pietistico,cosa cazzo c’entra la politica con la Birra.
L’ unica cosa certa fino a prova contraria e che il Ferrari è unomdei mandati del massacro di Sergio Ramelli.
E voi rompete il cazzo per due svastiche fatte da due ragazzini cerebrolesi.