Il lupo perde il pelo, ma il cardinale mantiene il vizio, anzi lo perfeziona. Più invecchia, più Bertone, segretario funereo dello Stato del Vaticano, diventa recidivo. Dopo la cena carbonara «chéz Vespà» con Berlusconi e il «nobiluomo di Sua Santità» per tentare di non fare cadere il governo più immorale della storia d’Italia, ecco che ci riprova di nuovo, questa volta con un pranzo «alla puttanesca», mascherato come al solito dietro lo schermo del protocollo, coperta immonda per ogni sozzura.
L’occasione è futile: l’ambasciata italiana presso il Vaticano (cioè il governo) offre un pranzo ai neo cardinali sfornati dal Papa per inseminazione artificiale, visto che tranne uno, tutti i cardinali italiani e non italiani sono ultraconservatori e con la testa rivolta ai tempi presocratici. Quale appetitosa ghiottoneria per il priaprico Berlusconi per dimostrare tutta la sua «devozione» ai santi affari di santo Stato Vaticano, nella personcina garbata e mefistofelica del cardinale Bertone! Detto e fatto. Il millantatore si offre per favorire la visita del papa in Russia che il desiderio sommo di Benedetto XVI, ma impossibile da realizzare per l’opposizione strenua del patriarca di tutta la Russia. Seguono poi le leggi «ad ecclesiam» e «ad scholam privatam». Dall’altra parte si sorvola su tutto l’ignobile indicibile: assoluzione plenaria, senza nemmeno penitenza.
Il lubrico corrotto e corruttore, defloratore di vergini assatanate di nudità televisiva, l’uomo che non conosce nemmeno l’esistenza del «bene comune» e che lavora esclusivamente per l’interesse suo, della sua ditta e per la distruzione dell’Italia non esita a dire che «Da parte mia non verrà mai nulla contro il Vaticano». Gongola Bertone davanti a tanta spudoratezza, ancora più grave di tutte le altre nefandezze perché con un sol colpo, lava la coscienza dell’impresentabile, rende bianco il nero e passa alla cassa a riscuotere, ma dopo avere ringraziato l’inverecondo perché «il governo ha condotto una politica a favore della Chiesa».
Testimoni e compari per questo connubio che diventa sempre più peccaminoso erano dieci per parte: nove nuovi cardinali, compreso Ravasi [uno era assente per motivi di famiglia] e per parte dell’Italia stuprata, degnamente rappresentata da Berlusconi e poi Letta, Bonaiuti, Frattini, Tremonti, Alfano, Bondi, Fazio, Fitto, Romani, Gelmini: tuta la crema dell’indegnità che ha ammorbato non solo il nostro Paese, ma anche il mondo, a leggere i documenti di Wikileaks. Come possono uomini che ogni giorno fanno i gargarismi con «i principi» morali sedere a tavola, o solo pensare di sedere a tavola con gentaglia da cui dovrebbero guardarsi per non essere insozzati anche a distanza? E’ inconcepibile, a meno che …
Dai frutti giudicherete l’albero: i frutti di Bertone sono avvelenati perché è complice del degrado politico e morale dell’Italia e perché si fa garante di un governo che è un castigo di Dio. Si sa che i clericali non credono in Dio, ma lo usano come sugo sulle penne alla puttanesca, e «se ne fregano» della sua esistenza, delle conseguenze della sua esistenza e delle esigenze della sua Parola, che è il Vangelo. E’ possibile che Bertone conosca il diritto canonico, ma è certo che non conosce il Vangelo perché non sarebbe mai andato per ben due volte (recidivo) a pranzo con Berlusconi che è la quintessenza dell’immoralità. Spero solo che l’assenza del cardinale Angelo Bagnasco sia dovuta ad una scelta sebbene timida, di non compromesso e non a mera concomitanza con altri impegni. Se poi Bagnasco non fosse stato invitato, è un gigante davanti al Bertone senza alcuna capacità di sognare il futuro di Dio.
Un giorno Berlusconi cadrà e i cocci saranno della Chiesa che per colpa di Bertone, della sua condotta e del tacito/espresso consenso dei Vescovi, latitanti sommersi dal berlusconismo colpevole, perde credibilità, consensi e rispetto. Questi cardinali starebbero bene dentro un nuovo Decamerone berlusconista insieme a uomini come Letta, Alfano, Frattini, Tremonti e, ciliegia sulla torta, Gelimini, l’ignorante ministra della «privata istruzione» che da cattolica sedicente dovrebbe spiegare come e a quale prezzo è arrivata al posto di deputata e di ministra.
Il Paese frana dall’Alpi alle Piramidi con la disoccupazione da capogiro, la precarietà che dilaga come uno tzunami, la povertà che avanza come la peste, la fame che aumenta senza misericordia, il territorio che crolla pezzo dopo pezzo, l’arte che si sfarina sulla faccia beota di Bondi e il governo per mano di quegli assassini che siedono alla tavola cardinalizia, ruba il 5xmille ai poveri che dovrebbero essere i gioielli della Chiesa, toglie le tasse ai ricchi e le aumenta ai miserabili, butta per strada i ragazzi della scuola pubblica, foraggia ingordamente le scuole cattoliche e il cardinale segretario di Stato cosa fa? Elogia il governa che fa favorito la Chiesa!
Se fosse vera anche solo l’ipotesi che il governo abbia favorito la Chiesa, il cardinale aveva l’obbligo di richiamarlo, in forza della Dottrina Sociale, ai suoi doveri obbliganti: essere il governo dell’Italia e non della Chiesa e invece di stare a pranzo, visto che siamo nel tempo di Avvento, avrebbe dovuto starsene a casa a digiunare per essere un poco simile ai poveri che non mangiano né a mezzogiorno né alla sera.
Cardinale Bertone, io, Paolo prete dico che sei un lupo travestito da agnello che usa la religione; ormai complice di corruttori e immorali dissanguatori del popolo, causa prima della scristianizzazione del nostro povero popolo. Di questo renderete conto e senza sconti.
[foto Adnkronos]
Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).