Rinunciano a stipendi inimmaginabili dai giornalisti normali per investire milioni nell’azienda di Libero, che ne perde a centinaia. Chi sta pagando per conto dei bounty killer riuniti in un tipo di informazione apparentemente lontana dal Giornale di una certa famiglia?
Duo Feltri-Belpietro. Chi c’è dietro (e chi c’è davanti)?
20-12-2010
di
Pietro Ancona
In un clima di omertà sconcertante il duo Feltri-Belpietro annunzia di diventare editore del giornale “Libero” che a quanto se ne sapeva era proprietà della famiglia Angelucci che ha fatto e continua a fare i miliardi spolpando il Servizio Sanitario Nazionale.. E’ stupefacente come nessuno chieda “dettagli” dell’operazione. Quanto costa l’acquisizione del giornale? Chi ha dato i soldi a Feltri e Belpietro per gettarli nella fornace di una impresa che finora è costata centinaia di milioni di perdite? Come mai i due rinunziano ad emolumenti strepitosi e sicuri di diversi milioni annui per rischiare tutto in una operazione del genere? Da dove viene questa improvvisa vocazione alla editoria? Perchè i giornali stanno tutti zitti e nessuno chiede la benchè minima spiegazione?
Insomma, la cosa non è affatto trasparente ed induce a chiedere: Che c’è sotto? Chi c’è dietro? Cui prodest?
Già membro dell'Esecutivo della CGIL e del CNEL, Pietro Ancona, sindacalista, ha partecipato alle lotte per il diritto ad assistenza a pensione di vecchi contadini senza risorse, in quanto vittime del caporalato e del lavoro nero. Segretario della CGIL di Agrigento, fu chiamato da Pio La Torre alla segreteria siciliana. Ha collaborato con Fernando Santi, ultimo grande sindacalista socialista. Restituì la tessera del PSI appena Craxi ne divenne segretario.