Il 18 febbraio il nunzio apostolico in Italia offrirà un ricevimento al governo per festeggiare l’anniversario. Che senso ha per la Chiesa che il presidente Consiglio si faccia fotografare fra i cardinali Bertone e Bagnasco? Un gesto di perdono per le birichinate di un uomo devoto e di buon cuore. Intemperanze di Arcore, logge massoniche e bestemmie: tiriamoci una riga sopra
Signor Cardinale, non festeggi il Concordato invitando B e i suoi ministri
14-02-2011
di
don Paolo Farinella
Il giorno 11 febbraio come ogni anno, puntuale come una maledizione, abbiamo ricordato l’anniversario dei Patti Lateranensi, che comprendono anche il Concordato tra Italia e Vaticano per regolare non solo le relazioni, ma anche e specialmente i rapporti economici. Quest’anno l’anniversario è l’82°. Come ogni anno il Nunzio apostolico (in gergo ambasciatore) del Papa in Italia per l’occasione offre un ricevimento a cui partecipano un quarto di Vaticano, la Cei, quasi tutto il governo, parlamentari e intrallazzatori. In una parola il gotha della massoneria, nera, rosso, bianca. Signore e Signori, fate il vostro gioco! Puntate alto: ce n’è per tutti.
Con ogni probabilità questo raduno tra camerati si farà il giorno 18 febbraio 2011. Immagino che tutti si stiano preparando alla bisogna per riparare i buchi del bunga-bunga e fare dimenticare le notti di Arcore, compresa l’induzione di minorenne alla prostituzione. Se il cardinale Bertone o il Cardinale Bagnasco si faranno fotografare o riprendere accanto a Berlusconi, per l’occasione vestito con la cintura di castità, il messaggio che arriverà al mondo intero: che fotta o non fotta, che corrompa minorenni o corrompa donne adulte, che prostituisca o non prostituisca, che sia magnaccia o non sia magnaccia, che bestemmi o non bestemmi, a noi nulla ci cale perché, in fondo, è un bravo figliolo, che ama la Chiesa, la nutre, la sostiene, la finanzia; magari ogni tanto è un po’ birichino, ma noi, detentori del potere di rimettere i peccati in cielo e in terra, perdoniamo di gran cuore … fino alla prossima.
Con questa gerarchia e in queste condizioni, la gloria di Dio ha abbandonato il tempio, lasciando che diventasse spelonca di ladri e luogo di meretricio. Se la gerarchia cattolica accetta di celebrare i Patti Lateranensi insieme a Berlusconi, ha definitivamente buttato via la maschera e sarebbe bene che si dimettesse all’unisono perché essa è indegna di rappresentare l’Etica e tanto meno Gesù Cristo che ha scacciato i mercati dal tempio.
Una sola celebrazione è possibile oggi, l’abolizione del concordato per realizzare il sogno cavouriano di «Libera Chiesa in libero Stato». Infondo, io voglio ritornare al vangelo originario. Chiedo troppo?
Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).