La stampa israeliana: «I nostri Servizi lavorano per il Colonnello». La rivelazione: mercenari reclutati da Global Cst. Il via libera dallo stesso Netanyahu per evitare la vittoria degli islamici
Se il Mossad dà una mano a Gheddafi
07-03-2011
di
Eric Salerno
«Leggenda, oppure verità», titola il quotidiano israeliano Maariv per raccontare una storia che sembra uscita da un intrigante romanzo di fantapolitica. Quei mercenari, africani ma non soltanto, che stanno combattendo in Libia per cercare di salvare Gheddafi sarebbero stati reclutati da una famosa organizzazione di Tel Aviv. Su richiesta del leader libico. E con il beneplacito delle più alte sfere del governo Netanyahu. Negli anni Ottanta, quando la Giamahiria figurava tra gli stati dell’«Asse del male», Yehezkel Dror, professore emerito dell’Università ebraica di Gerusalemme e consulente del Ministero della Difesa israeliano, mi disse che «se non fosse esistito, il leader libico andava inventato».
La spiegazione: essendo molto meno pericoloso di quello che appariva, consentiva all’Occidente di flettere i muscoli quando con altri «regimi canaglia» sarebbe stato, dal punto di vista strategico, molto rischioso. Con il tempo, il nome della Libia fu tolto dalla lavagna nera dei cattivi, anche perché, si diceva, costituiva un baluardo contro l’avanzata dell’Islam radicale in Africa del Nord. E sarebbe proprio per questo motivo che Israele avrebbe voluto mantenerlo sul trono della Giamahiria. Giorni fa la tv araba Al Jazeera raccontò di aver saputo da un non meglio identificato giornalista del quotidiano Yediot Aharonot una storia che ha dell’incredibile. I118 febbraio il premier israeliano avrebbe riunito attorno a sé i suoi colleghi della Difesa Ehud Barak, degli Esteri Avigdor Lieberman e il capo dell’intelligence militare, generale Aviv Cochavi.
Dovevano decidere su una richiesta arrivata da uno dei capi dei servizi segreti di Tripoli. La Libia non riconosce Israele ma sono sempre esistiti rapporti indiretti tra i due Paesi. Tanto che, anni fa, il Mossad salvò la vita di Gheddafi facendogli arrivare notizia di un complotto ordito ai suoi danni. Ora, secondo il racconto, Gheddafi chiedeva aiuto e faceva leva sulla paura degli israeliani di veder nascere in Libia uno stato islamico fondamentalista. Voleva mercenari e la Global Cst, diretta da un ex capo di stato maggiore, il generale Ziv, è famosa per queste cose: è sufficiente ricordare la liberazione di Ingrid Betancourt in Colombia.
La richiesta era per cinquantamila mercenari. La cifra concordata, cinque miliardi di dollari. La Global Cst è presente in molti Paesi africani. Offre addestramento per gli eserciti del continente. E anche di più. Ma non deve essere facile mettere insieme cinquantamila soldati di ventura, anche se non mancano altre organizzazioni per il reclutamento di poveri africani disposti a tutto. Tutto vero? Vero in parte? Falso? Per ora non ci sono conferme. Ma, come sottolinea Maariv, nemmeno smentite per una vicenda potenzialmente molto imbarazzante per Israele. Naturalmente, al di là di queste indiscrezioni, difficilmente mai si potrà sapere la verità, però questa vicenda dimostra come la realtà sia molto meno leggibile di come apparentemente potrebbe sembrare ai più ingenui.
Eric Salerno, nato a New York dove la famiglia si era trasferita per sopravvivere alle leggi razziali. Si è trasferito in Italia nel 1953. Redattore di Paese Sera, inviato speciale e corrispondente da Gerusalemme del Messaggero, collabora al Mattino di Napoli. Fra i suoi libri “ Uccideteli tutti. La storia nascosta dell’Olocausto degli ebrei libici” (voluto da Mussolini), il Saggiatore. Ultimo saggio: “Mossad base Italia”, sempre Saggiatore.