Mentre si avvicina il 150° anniversario dell'Italia unita, di fronte al Gorky Park visito il lager della memoria dove sono nascosti i busti di Stalin e della Russia dei soviet. Un'idea per la Padania: cancellare il passato. E Porta Garibaldi diventa Porta Odino
Mosca: e se i leghisti prendessero esempio dai cimiteri delle statue di Stalin per inventare i cimiteri delle statue di Garibaldi, Mazzini e Cavour?
14-03-2011
di
Daniela Miotto
Mosca – Sono stata al “Cimitero delle statue” di fronte a Gorky Park. Con 100 rubli puoi fare una bellissima passeggiata tra i resti delle icone del CCCP. Stalin, Lenin, Dzerjinsk in fila ordinata, di ogni dimensione, integri o sfregiati. Ce n’è per tutti i gusti. E’ un luogo inimmaginabile, si cammina per tranquilli vialetti e si scorgono busti e teste che qui riposano (finalmente in pace…) dopo avere procurato tanta rabbia e dolore. I moscoviti non li hanno più voluti nelle piazze e lungo le strade della capitale. Stalin è sicuramente il più presente, se ne contano decine e decine, busti e statue, grandi e piccole, in bronzo o in ferro tascabili o giganti, blocchi di marmo imponenti, sinistri.
C’è un muro fatto solo di teste di eroi del passato imbrigliate tra sbarre arrugginite e filo spinato. L’Intellighenzia ”imprigionata”.. I simboli sono importanti e, nel cambiamento, i primi ad essere abbattuti, derisi eliminati. L’entusiasmo distruttivo delle folle si è visto in molti paesi: ieri le statue di Ceausescu e i busti di Saddam Hussein, oggi le foto bruciate di Mubarak e di un Gheddafi che resiste alla sventura per non finire nel comitero dei brutti ricordi. .
Ogni paese ha la sua storia che rivive attraverso effigi di marmo o bronzo. A volte anni inquietanti, a volte tempi eroici. Penso ai Garibaldi a cavallo ai Mazzini che guardano il futuro anche se Mazzini le piazze in fondo non lo amano. A Ninio Bixio che impugna fiero la spada o al pensoso Conte di Cavour. In Italia abito a Torino culla di questa storia e ogni angolo ricorda fieramente questo passato.
Ora sono lontana, e sentire e tutte le polemiche per un giorno di festa dedicato alla nostra storia mi fa tristezza. Leggere che i politici leghisti non vogliano fermarsi un giorno per festeggiare mi sembra arido e squallido. Produrre, lavorare e non perdere tempo. Dai, non nascondiamoci dietro ad un dito. Non sarà un giorno di festa a mandare in malora il nostro “favoloso” PIL! Per recuperare la “padana efficienza” propongo alle camicie verdi di mettersi di impegno: se questo é il sentimento profondo meglio requisire le statue di Garibaldi, Mazzini e anche, mettiamoci tutti i “Mille” da ogni piazza, viale e strada, camice rosse e non camice verdi da trasferire in un bel cimitero- lagher lontano dalle città e dagli occhi degli italiani. E poi ripulire le città dalla presenza di protagonisti ormai sconsiderati. Milano Porta Garibaldi? Meglio Porta Odino (non proprio padano ma pur sempre un nome duro e puro..) Provo a ripassare gli eroi amati dai politici brianzoli: stazione Umberto Cadreghin, viale Goffredo Dibuiolo, piazza Berto Capozzin.
Che gli scultori si diano da fare.. Ronde verdi al lavoro per allargare la caccia agli extracomunigtari all’epurazione dei reperti di un paese che non c’é più. Al lavoro anche le signore Moratti d’ Italia: ogni città col suo cimitero di statue, immagini, ricordi dell’orribile passato. Più una galleria di foto delle feste dell’Unità. Cento rubli non coprono le spese, ma cento euro rallegrano il federalismo comunale. Un modo per fare restare i soldi al nord.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare