La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Società » Ma chi sei? »

Il probema di Antonio Di Pietro non sono i congiuntivi, ma la coerenza: perché, dopo aver attaccato per anni Silvio Berlusconi, oggi parla amichevolmente con lo “stupratore della democrazia”?

La corruzione del linguaggio nel “Paese dei corrotti”

27-06-2011

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Bellissimo l’”Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti” di Calvino. Octavio Paz, poeta messicano e premio nobel, a sua volta, si occupa della corruzione del liguaggio e scrive:” Un paese si corrompe quando si corrompe la sua sintassi”. La neolingua televisiva è l’espressione suprema della corruzione del linguaggio e chi la frequenta di più, se non ha solide basi culturali e non coniuga bene nemmeno i congiuntivi, fa danni enormi. Soprattutto se si occupa di politica a tempo pieno.

Vi racconto tre episodi, uno lontano nel tempo e due recenti che attengono alla corruzione del linguaggio.

1996 – Elezioni Politiche: Romano Prodi e Walter Veltroni mi incontrano e mi chiedono con insistenza di candidarmi alle elezioni politiche. In quel periodo ero molto vicino a Di Pietro il quale temeva che io mi legassi a qualche partito dal momento che lui voleva tenersi super partes. Pertanto, rifiuto la proposta di Prodi di candidarmi con elezione certa al proporzionale e accetto la candidatura al maggioritario sotto la sigla dell’Ulivo. Ne parlo a Di Pietro che non è entusiasta e mi dice: “stai attento e pensaci bene perchè se vai con Prodi poi ti ritrovi con De Mita”. Io accetto di candidarmi a Carrara e vengo eletto con una percentuale altissima di voti. Prodi vince le elezioni. Dopo due giorni Di Pietro va a casa Prodi a Bologna e accetta il Ministero del lavori pubblici. E il pericolo di scivolare verso De Mita? Scomparso.

2010: Presentazione del Libro Mafia Pulita organizzata dalla Confindustria di Napoli. Appena prima di iniziare l’incontro esce un comunicato Ansa nel quale Luigi de Magistris scrive che Antonio Laudati, coautore del libro, già direttore generale agli affari penali del ministero della giutizia, il posto che fu di Falcone, per capirci, non avrebbe dovuto sedersi vicino al ministro della giustizia Alfano per evitare pericolose commistioni tra politica e giustizia. Pensate che Laudati, con Mastella e Alfano, era stato direttore generale scelto dal governo Prodi, su segnalazione unanime dell’Associazione Nazionale Magistrati e confermato dal governo Berlusconi. Alfano, per de Magistris, in un incontro pubblico, sotto i riflettori delle tv e in una sala strapiena, forse avrebbe potuto contaminare Laudati e anche me!

Ora de Magistris, circondato dai rifiuti di Napoli, corre a Roma a chiedere aiuto (giustamente) al governo di cui Alfano è ministro autorevolissimo.

 

2010: Io perdo una causa per diffamazione promossa da Di Pietro a Monza. I giudici condannano Il Giornale perchè il titolo della mia intevista era chiaramente diffamatorio e io mi ero dissociato appena l’avevo letto. I giudici condannano anche me per una sola parola e se avessi dovuto pagare avrei pagato non più di un decimo del totale. Il mio avvocato parla con gli avvocati del Giornale e chiede che paghi l’editore perchè la responsabilità è solo loro. Altrimenti sono costretto a rivalermi sul Giornale. Gli avvocati capiscono e il Giornale paga. Ma Di Pietro, con le sue dichiarazioni ingenera il dubbio che io sia eterodiretto dal Cavaliere e tramite il suo avvocato, Scicchitano, quello indagato da poco nella maxinchiesta romana per false fatturazioni, chiede con forza che sia io a pagare per l’intera somma di 50 mila euro e minaccia di pignorarmi i beni. Sul sito di Di Pietro una ventina di tifosi mi diffamano senza che lui tenti nemmeno di bloccarli. Uno scrive persino che prendo le tangenti da Berlusconi. Io che per i miei libri, ho subito dal Cavaliere e dai suoi amici 15 cause civili, di cui 12 sono ancora in corso. Chissà perchè le ha fatte a me e non a Di Pietro. Naturalmente li ho querelati e sono in attesa della decisione dei giudici sperando che non archivino a prescindere, perchè questa volta faccio un casino.

Fino a poco tempo fa per Di Pietro Berlusconi era “Videla”, “Magnaccia”, “Stupratore della democrazia” ecc. Ora gli parla con amicizia e gli da anche i consigli. In più gli fa il regalo di attaccare il PD e di promettere che voterà le sue riforme “buone”. Tutto dimenticato? Sì, proprio tutto.

La corruzione del linguaggio può fare più danni della corruzione che Di Pietro ha conosciuto e perseguito come magistrato. Anche perchè la seconda conosce le manette. La prima è corruzione in libertà.

Elio Veltri, medico chirurgo, è stato sindaco di Pavia dal 1973 al 1980. Eletto alla Camera dei deputati nel 1997, ha partecipato alle commissioni antimafia, anticorruzione e giustizia. È portavoce dell'associazione "Democrazia e Legalità". Tra i suoi libri: "Milano degli scandali" (scritto con Gianni Barbacetto, 1991), "L'odore dei soldi" (scritto con Marco Travaglio, 2001), "Mafia pulita" (scritto insieme al magistrato Antonio Laudati, 2010).
 

Commenti

  1. […] In quel periodo ero molto vicino a Di Pietro il quale temeva che io mi legassi a … Leggi tutto: Articoli correlati:Regionali, a Bari anche Walter Veltroni. Il Pdl attacca sulla […]

  2. I partiti personali cagionano queste nefandezze,non a caso si rende sempre più necessario il recupero del pluralismo politico,contro ogni forma di dispotismo.

  3. luciano pigoni

    Diffidavo di Di Pietro fin dall’inizio,non capivo perchè fare un partito personale,intuivo che..dietro le parole-invettive contro Berlusconi c’era ..una intenzione nascosta..,prendere il suo posto,diventare il leader dell’opposizione,l’ambizione è normale in un uomo politico ma nel suo caso era..eccessiva,l’eccesso è una sciagura ,vedi anche Dalema,ottimo uomo politico per certi aspetti ma..ambiziosissimo,ha procurato non pochi danni al PD ,quindi a noi tutti!DiPietro dovrebbe avere l’umiltà di fare le sue proposte ma poi accettare le decisioni della maggioranza,e non credrsi il Leader!

  4. G. Baggi

    Alfano ministro autorevolissimo? Da Lei non mi sarei mai aspettato questo giudizio. Ho sempre definito il suddetto, e non sono certamente il solo, un lacchè senza attributi che in nome dell’Unto ha fatto e detto tante di quelle castronerie, che sono certo passerà alla storia come il ministro del nulla. Povero questo bistrattato paese! se tutti i futuri ministri avranno la sua autorevolezza, meglio preparsi ad emigrare nel Burkina Faso e chiedere asilo politico. Non so se ricorda come lo chiama Marco Travaglio: Angelino Jolie.

  5. massimo d'amelio

    Che dire?? Un paese si degrada quando la sua classe politica si corrompe. Lasciamo stare la sintassi, ridotta a optional ormai introvabile nel mercato delle vacche del nostro parlamento. Personalmente ritengo che se un autore scrive per una casa editrice di Berlusconi e ne riceve le relative royalties riceve uno “stipendio” al pari dei pennivendoli del “Giornale”. Il denaro puzza, eccome se puzza!
    Se uno è “contro” il berlusconismo non può in alcun modo esserne contaminato.

  6. Mauro Matteucci

    Credo si debba tornare a fare Politica come servizio, finendola con i narcisismi e i protagonismi delle liste che portano il nome di persone, che spesso hanno fatto ben poco per la comunità e certamente molto meno di tanti che lavorano nel silenzio immergendosi nella concretezza e nella pesantezza dei problemi. Questa sarà la vera svolta!

  7. […] settimana scorsa ho letto, proprio in questo sito, l’articolo La corruzione del linguaggio nel ‘Paese dei corrotti’ nel quale l’autore, Elio Veltri, riporta una frase di Octavio Paz il quale, a proposito della […]

  8. Mario De Canditiis

    Come al solito impeccabile, grande Elio.

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