I parmigiani forse non sanno che i terreni su cui è stato possibile iniziare a costruire l’inceneritore appartenevano alla Chiesa di Parma o, più precisamente, all’Ordine Costantiniano di San Giorgio, la cui sede è la Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata. Se non ci fosse stata la pronta cessione dei terreni, e non si fosse avviato l’iter dell’esproprio per gli altri due confinanti, sfrattati con ingiunzione in poche ore, probabilmente ora saremmo solo ai sondaggi del terreno. Ma non solo.
Con il clima di avversità e mal sopportazione espresso dalla maggior parte della cittadinanza attiva, senza il bene placito di chi siede nel consiglio di quell’Ordine, tra i quali il vescovo della città, oggi non si vivrebbe questo clima di scontro e divisione. Un atto di ingiunzione, uno sfratto, un esproprio, non raccontano nulla della famiglia che ne è colpita. Noi però lo vogliamo fare.
Sappiamo che il nostro vescovo vuole conoscere i dettagli della vita della sua Chiesa. Una di queste famiglie di Ugozzolo teneva un assiduo gruppo di preghiera, una delle figlia è catechista, l’altra organista, tutte persone di comprovata fede cattolica. Cattolici umiliati. Ridotti a lasciare la loro casa su cui avevano investito i risparmi di una vita, in meno di 48 ore. Hanno dovuto lavorare anche la notte, per paura che mettessero i sigilli con le loro cose ancora dentro l’abitazione. Esperienze incommentabili, tragedie che hanno poco di ordinario.
In famiglia siamo catechisti e dediti al servizio, abbiamo seguito in prima persona i lavori di ristrutturazione di una chiesa parrocchiale. Vorremmo chiederle, caro vescovo di Parma, da cristiani e da cattolici praticanti, di uscire dal consiglio di quella Chiesa della Steccata su cui gravano troppe ombre. Non stia in silenzio di fronte al comportamento di monsignor Ferri. Lo richiami, è insostenibile il suo ambiguo atteggiamento a sostegno dell’etica, ma altrettanto incline a contrastare chi del richiamo a comportamenti etici e trasparenti nei confronti della società, da parte delle istituzioni e di aziende troppo ad esse riconducibili, ha fatto la propria missione quotidiana.
Apra le sue braccia a chi senza ideologia e per il bene di tutti senza nessuna appartenenza partitica, sta dando il meglio di se stesso per il servizio comune, come Francesco Barbieri, eroe silenzioso che tutto da senza chiedere mai nulla in cambio. L’associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse non è un covo di fanatici come li ha etichettati don Ferri. Tutti i medici che sono venuti a Parma hanno invitato a riflettere su questa grave scelta, sbagliata e senza ritorno, dell’inceneritore a un passo dal centro città.
Non si domanda perché l’oncologo francese Dominique Belpomme (professore di medicina, consigliere scientifico presso la Commissione Europea, Consigliere scientifico presso l’ESA) ha definito gli inceneritori un crimine contro l’umanità? È anche lui un fanatico fondamentalista? I genitori di quei figli che si ammaleranno, perché questo hanno detto gli studiosi venuti a Parma, potrebbero un giorno chiamare al loro capezzale un rappresentante di quella stessa chiesa che ha permesso la propagazione del male, senza alzare un dito o un lamento.
Nostro Signore ci ha chiamati alla massima linearità di comportamento e trasparenza: “Sia il vostro si, si e il vostro no, no, non giurate…” E ancora: “Non si può servire a Dio e a Mammona”. Riporti la Chiesa di Parma ad essere Madre Chiesa di tutti, una Madre difende i propri figli a costo di essere vilipesa, sbeffeggiata, insultata e buttata nella polvere. È proprio così che Gesù ha vinto il mondo.
Noi tutti guardiamo a Lei, ora è stato chiamato e noi tutti attendiamo un suo segnale. Rimaniamo in ascolto. Sono passati 401 giorni da quando abbiamo richiesto all’Iren- che costruisce l’inceneritori. Sono passati 7 giorni dallo stop al cantiere dell’inceneritore di Parma: si è scoperto che era sprovvisto di licenza egizia.
Luigi Dall'Ovo fa parte dell'Associazione gestione corretta rifiuti e risorse di Parma