È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
Guardate e ascoltate il racconto di un sopravvissuto. I responsabili del massacro sono stati scoperti 50 anni dopo, ma erano troppo anziani e la pietà tedesca ha impedito venissero in Italia a rispondere ai magistrati. E il sindaco Pci di Fivizzano, Bondi, ordina a un pittore un trittico sui massacri. Ma poi diventa ministro del Cavaliere e rinnega tutto
Per non dimenticare nei giorni in cui si affoga la memoria: quel giorno a Sant’Anna di Stazzema i nazisti (guidati da fascisti) hanno ucciso soprattutto i bambini
Il 12 agosto 1944 i fascisti della lucchesia, incappucciati per non farsi riconoscere, guidarono i nazisti a Sant’Anna di Stazzema. Risultato: 560 morti e una delle stragi più atroci che la storia italiana (non) ricordi. Uccisero gli otto fratellini Tucci e uccisero Anna, nata da venti giorni. Fecero partorire Evelina, che quel giorno aveva le doglie, e poi le uccisero il figlio di fronte agli occhi. E così via, per 560 volte, anche usando i lanciafiamme, per essere sicuri che nessuno sopravvivesse, magari finto morto in un mare di cadaveri.
Di solito si parla delle vittime in fasce, e delle loro madri, perché colpiscono, usandoli come gancio comunicativo. È orribile, ma si fa. Si accenna ai bambini perché i bambini suscitano comunque una pietas universale. E in questo modo si spera che il lettore non ci abbandoni fino alla fine dell’articolo. Stavolta no, il caso non è questo e non è il mio perché a Sant’Anna andò in un’altra maniera. A Sant’Anna furono solo i bambini a essere usccisi, le loro madri e i vecchi del paese. Per questo ho parlato di loro. I maschi adulti scapparono nelle ore precedenti, pensando che mai, mai, i nazisti se la sarebbero presa con le loro mogli e i loro figli.
Per le parole precise, ed emozioni meno condensate, vi invito a guardare il lungo reportage che ho realizzato con Ennio Mancini, uno dei sopravvissuti. Il reportage è diviso in capitoli. Buon ascolto.
Saverio Tommasi è attore e autore di libri e spettacoli di teatro civile. Realizza inchieste video di taglio giornalistico, anche con telecamera nascosta.
Il suo pensatoio è http://www.saveriotommasi.it.
Letto: 6161 volte |
Commenti
rhyno
printf( __('%1$s at %2$s', 'default'), get_comment_time(__('d F Y', 'default')), get_comment_time(__('H:i', 'default')) ); ?>
sapevamo che era un pezzo di merda ma che leccasse cosi in basso proprio trunz