Intanto i disegnatori i di MonologTv coprono Mosca con i loro manifesti "spudorati". Prima del Gay Pride il presidente di oggi e quello che vuol tornare appaiono in effemminati completini da tennis. Subito il potere strappa al mattino i "peccati della notte". E risponde: Putin diventa James Bond, Medevev Capitan Russia: ma che noia parlare di diritti civili e - finalmente - di democrazia
La Russia comincia a scegliere il nuovo presidente: Putin con Medvedev, lotta all’ultimo reggiseno strappato
01-09-2011
di
Daniela Miotto
Quelli di Monolog.tv hanno colpito ancora. I più irriverenti “guerilla artist” russi questa volta hanno tappezzato Mosca di Capitan American/Medvedev. Agiscono veloci, sono irriverenti, spudorati. Alcuni giorni prima del sofferto Gay Pride russo (circa 40 arresti in città) questi guerrieri metropolitani avevano tappezzato la città con finte locandine pubblicitarie dove Putin e Medvedev apparivano in effeminati e svolazzanti completini da tennis quali testimonials di una immaginaria campagna pubblicitaria di abbigliamento sportivo. Immediatamente il governo ha ordinato una pulizia totale dei muri di Mosca. Sia mai che dei “teppisti” possano mettere in dubbio la mascolinità del potere. Putin, si sa, è virile ed appassionato di arti marziali e si fa ritrarre a torso nudo a cavallo o mentre fa gelidi bagni rinvigorenti. Nel nostro passato solo il duce avrebbe potuto competere con lui, mentre tra i politici presenti vanno più di moda foto con bandana o con ex dittatori africani.
L’ultima incursione notturna moscovita riguarda solo il presidente Medvedev che ha prestato il volto, senza volere, al noto super eroe yankee Capitan America chiamato anche “sentinella della libertà”. Sarà un caso? Questo storico personaggio dei fumetti nasceva come propaganda durante la seconda guerra mondiale e voleva far apparire la nazione-America luogo democratico e pregno di libertà contrapponendolo ad una Europa in guerra e dominata da dittatori.
Nel fotomontaggio incriminato Medvedv stringe l’immancabile Ipad (al posto dello scudo, simbolo del vero Capitan America) e sotto la scritta: “Capitan Russia, il primo signore” che sbeffeggia il titolo del film americano uscito da poco, “Capitan America, il primo vendicatore”: racconta di un esperimento scientifico in cui un signor-nessuno viene trasformato in un invincibile combattente a stelle e strisce in grado di distruggere il nazismo.
Si dice che il manifesto non è che la risposta al fotomontaggio Putin-James Bond comparso a sostegno del vecchio uomo del Kgb decisissimo a riprendersi il potere con mezzi degni del noto agente segreto. Immediatamente il segretario particolare di Putin ha sottolineato che non si tratta di artisti, bensì di hooligans e quindi le foto incrinate sono sparite in un batter d’occhio. Detto fra noi, avete presente il fascino dello 007 a confronto col sorriso di Vladimir: impossibile immaginare vite meno parallele.
L’affannarsi incolla di notte e stacca e smentisci di giorno vuol dire qualcosa? Vuol dire che è cominciata la campagna mediatica tra gli opposti sostenitori dell’ex tandem al potere. Campagna che fa scendere in piazza migliaia di ragazzi i quali cercano di stupire e far parlare soprattutto delle loro imprese. Ad esempio l’iniziativa del gruppo del Facebook locale (chiamato Kontakti): al grido “Mi piace davvero Putin” ha organizzato un coro davanti alla Casa Bianca Moscovita e subito dopo un lavaggio di auto gratis fatto da “signorine” in tacchi a spillo, pantaloncini corti o bikini. Se questo non bastasse, per sottolineare il loro credo politico e la fede senza “se” e senza “ma” un gruppetto di assatanate militanti ha sfilato in Piazza Pushkin strappandosi le magliette al grido siamo “l’armata di Putin”.
Il nostro casareccio Berlusconi con il suo “Meno male che Silvio c”è” è battuto 10 a zero.
I sostenitori on-line di Medvedev (“Medvedev è il nostro presidente”, 60 mila adepti) non si sono certo scoraggiati. Risposta con una performance in cui ragazzine urlanti mostravano poster taroccati in cui il Presidente appare in pose molto virili, insomma quegli atteggiamenti finora di sola competenza putiniana. E i temi politici? E i dibattiti su diritti civili e democrazia? Non è il caso di essere troppo seri.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare