Ultima raffica del Cavaliere: l’opposizione? Tutti comunisti
26-09-2011
di
Ippolito Mauri
“Non possiamo arrenderci all’opposizione dei vecchi comunisti e dei post comunisti. Andremo avanti fino a fine legislatura”. Bisogna aggiornare l’elenco dei comunisti per rendere credibili le parole del Cavaliere. Comunista Casini: iscritto al Pci da tempo immemorabile e da tempo meno memorabile amico del Cavaliere che l’ha voluto presidente della Camera. Ordine abbracciato dalla la Lega del povero Bossi contro il parere dei piccoli viados (Scilipoti, Romano e gli altri) che dall’opposizione (comunista) si erano schierati contro il Cavaliere quando aveva imposto Casini alla guida di Montecitorio.
Non hanno cambiato idea, bisogna riconoscerlo: continuano a votare contro Casini contro da quando hanno abbracciato il Popolo della Libertà bastione che difende la libertà del mondo libero. E poi c’è il comunista Fini, barricadiero rosso che volta le spalle ad Almirante per abbracciare la dottrina di Mosca. Bisogna dire che la crisi economica sulla quale tre anni fa B aveva sorriso accusando di disfattismo coloro che gridavano al lupo interessa fin li il capo del governo. Da Londra il suo memorabile discorso alla nazione: “Siamo il paese con il patrimonio storico più importante del mondo. Le nostre banche sono sicure perché siamo risparmiatori unici in Europa grazie alla fiducia che ispira il nostro governo: ecco perché ci sen tiamo inattaccabili dalle crisi che molestano gli altri paesi dell’Ue. poi siamo campioni del mondo di calcio con una squadra che tutti ci invidiano. Solo la faziosità dei comunisti può mettere in dubbio il nostro benessere”.
Sta per diventare comunista anche Pisanu. E Tremonti è un pericolo rosso che è necessario emarginare dal governo. Ecco il bivio: prendere sul serio l’allarme lanciato da Veronica Lario, seconda moglie del premier, due anni fa – “È una persona malata. Gli amici devono aiutarlo e curarlo” – oppure lasciare perdere l’isterismo di una signora sedotta e abbandonata. Ma gli amici si chiamano Alfano, Bonaiuti, Gasparri, La Russa, Umberto Bossi, Calderoli, la signora Santaché senza contare gli amici della loggia P2, querulo Cicchitto: intelligenze nutrite da una cultura milionair. Sanno distinguere il rosso dal nero e se il governo è nero l’opposizione non può essere che rossa. Forse la gente che tira la cinghia e aspetta che il governo vuoti le ultime tasche non è né rossa né nera. Milioni di persone normali. Stanno per occupare le piazze nella speranza di ripristinare la legalità. Ma “i comunisti”, come dice l’amico di Putin eterno presidente di Mosca, non sono in grado di capire l’impossibilità di un governo legale al di fuori del governo del Cavaliere.
Il pericolo rosso incombe travestito nelle proteste che pretendono una vita normale in un paese normale. Ma un paese normale può mai essere un paese soffocato dal nuovo comunismo di una classe media sfinita dall’idiozia e dai travestimenti dei comunisti Casini, Fini, Pisanu, Tremonti? Sacrificandosi nel nome della patria, il Cavaliere resiste.