Mosca – Chissà se Putin avrà annegato i dispiaceri nell’alcol. Una bella vodka per mandare giù il boccone amaro. Forse serviva un’intera bottiglia. Come si sa, il suo partito Russia Unita ha perso la maggioranza nel paese. Si è aggiudicato il 49.7% (Mosca il 46%) e 238 seggi su 450, prima ne aveva 315. Potrà prendere ancora molte decisioni ma per le leggi importanti dovrà cercare alleati. Il primo a parlare è Medvedv: dichiara che il risultato testimonia che in Russia c’è una reale democrazia e apre le porte, per la prima volta, ad una possibile e necessaria coalizione. Con chi non lo dice. Secca ed inviperita la voce di Putin “Abbiamo comunque vinto”.
Grande salto in avanti del Partito comunista che passa da 11,6% al 19,49% , Russia Giusta guadagna un 5%, 4% al partito liberal democratico, ma ancora fuori dallo sbarramento Yabloko che è l’unico partito davvero democratico il quale vince fuori dalla Russia votato dai russi residenti all’estero.
Insomma tutti felici tranne lo Zar.
È stata una delle più complicate e difficili campagne elettorali del paese, bassa affluenza alle urne (60%) tranne nella Cecenia colonia di Putin dove ha votato il 94% della popolazione e la percentuale per Russia Unita è del 95,5%… Mosca blindata, presidiata da 50.000 poliziotti, 12 bus di militia solo nella Piazza Rossa. Arrestate 100 persone tra Mosca e San Pietroburgo nella sola giornata di ieri. Molta confusione, poca trasparenza, attacco massiccio di hacker ai siti di giornali e associazioni che tentavano di denunciare le irregolarità. Insomma, il paese che deve fare ancora molta strada.
Già da parecchi giorni il potere aveva messo in moto l’artiglieria pesante, intimidazioni ad esempio a Golos organizzazione nata 10 anni fa per proteggere il diritto al voto libero: è l’unico osservatore indipendente e copre 40 regioni russe. A novembre viene accusata di complottare con la CIA e di fomentare i giovani ad una “primavera araba” in chiave sovietica. Un video su YouTube mostra uomini della NTV (televisione controllata da Gasprom) mentre interrompono una conferenza stampa degli attivisti di Golos minacciandoli. Due giorni prima del voto viene trasmesso uno special dove si accusa di essere al soldo degli Stati Uniti. Sembra di ripiombare nella guerra fredda. Da stamattina sto provando ad entrare nel sito di Golos ma risulta “momentaneamente bloccato”, chissà perché.
Si parla di “tonnellate” di violazioni : campagna elettorale illegale, frode di voto, minacce agli osservatori. Esempio: il bus-carousel cioè il voto multiplo ottenuto trasportando con un bus da un seggio all’altro fedeli elettori che votabno chissà quante volte. Vladimir Kashin, vice capo del partito comunista, dichiara che i militanti ne hanno intercettati almeno 12. Sergej Mitrokhin, capo del partito Yabloko, ha aperto il gioco “caccia al truffatore” dicendo di aver già inoltrato 40 denunce alla Commissione Elettorale Centrale. Molti osservatori internazionali dichiarano di non aver potuto girare video, accedere ai seggi o monitorare le urne.
Il partito Liberal democratico ha anche denunciato minacce fisiche. Territorio più violento pare essere quello di Stavropol dove i poloziotti hanno aggredito gli osservatori. Negli Urali voti contraffatti all’interno di un ospedale: gli infermieri votavano per tutti i malati. Nelle carceri il voto è supervisionato dalle guardie carcerarie ch ne controllavano “la fedeltà “e imbucavano la scheda nell’urna. E poi liste elettorali gonfiate da persone morte. Blogger, media indipendenti, messaggi su twitter, centinaia di volontari hanno cercato di capire, presidiare e denunciare. In poche ore a Golos sono arrivati più di 2000 reclami: blocco dei lavori degli osservatori indipendenti, rottura di macchine fotografiche e videocamere, sequestro di cellulari.
Anche gli osservatori di Russia Unita accusano violazioni da parte del partito comunista, principale rivale: giovani nerboruti che piantonano i seggi ordinando per chi votare in modo molto violento. Invece non è successo niente secondo Vladimir Churov capo dall’Istituto Elettorale Pubblico., dichiara di ignorare le denunce dei video che già sfavillano su internet, denunce riprese dal Moscow Times: testimoniano gli imbrogli e le mani dure denunciate da osservatori stranieri. Cvgurov ripete con soddisfazione il giudizio di altri 650 osservatori che hanno manifestato un’impressione “molto buona”. A conferma di ciò ho trovato su internet l’ audio di un’intervista all’osservatore italiano Alessandro Musolino (forzaitalista della prima ora, oggi fedele al Popolo delle Libertà e impegnato in associazioni che dichiarano fraterna amicizia all’amico Putin). Musolino si dichiara molto soddisfatto della partecipazione e della organizzazione perfetta. Non ha visto niente di riprovevole. Non gli risulta nessun problema. Beato lui.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare