Nemmeno la scatenata fantasia di Arbore e Boncompagni in Alto Gradimento e poi quella di Arbore & C. in “Quelli della Notte” e in “Indietro Tutta” è riuscita a immaginare quello che sarebbe diventato il Bel Paese in questi ultimi anni di Sultanato, per usare la definizione creata da Giorgio Bocca.
Un Parlamento farcito come una porchetta di inquisiti e condannati, onorevoli che si insultano e si menano come al mercato del pesce (le mie scuse ai mercati del pesce, ma è un modo di dire) o che si ingozzano di mortadella davanti alle televisioni di tutto il mondo, dibattiti televisivi tra politici, preti, psichiatri, filosofi, paparazzi, criminologi, nani e ballerine (tante) trasformati in orrende e incomprensibili cagnare (le mie scuse ai canidi, ma è un modo di dire), “escort” (le mie scuse alle mignotte, ma è un modo di dire) che quasi divengono eroine nazionali, un presidente del consiglio che racconta – come se fosse al Bagaglino – barzellette sporche ad attoniti rappresentanti di altre nazioni, una Destra che propone di votare personaggi inquisiti, una Sinistra che propone di votare personaggi inquisiti, la riabilitazione e successiva beatificazione di politici a suo tempo spazzati via da Mani Pulite, governatori che se la spassano con trans e cocaina in “orario d’ufficio”, sindaci in calore dal Brennero a Capo Passero, la P2 che passin passetto realizza i suoi obiettivi…
E per finire (ma non è certo finita, basta solo aspettare) l’eroe degli eroi, il cavaliere senza macchia e senza paura, l’uomo del “fare”, il santo dei terremotati che finisce squallidamente nel polverone dei pettegolezzi e delle intercettazioni telefoniche.
Bracardi, Ferrini, Catalano, Marenco, Frassica, Luotto, le Sorelle Bandiera, la Laurito, Pazzaglia, la Marchini e tutti gli altri ci paiono ormai delle lontane imitazioni dell’attuale “Circus” della politica italiana e Arbore una sorta di Nostradamus che, però per ridere, aveva già previsto tutto.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.