Né Morgan, né Emanuele Filiberto protestano contro i rastrellamenti
18-02-2010
di
Pietro Micca
Nessuna vergogna quando il ministro degli interni pronuncia (sorridendo) le stesse parole che (sorridendo) preparavano il massacro SS di Marzabotto. Italiani, brava gente?
La Lega non perde occasione per mostrare il suo vero volto. Hanno un bel darsi da fare cercando di truccare Cota da bravo ragazzo, Maroni da gentiluomo e Bossi da vecchio rincoglionito inoffensivo. Poi basta una parolina, ed eccoli lì che ti ritirano fuori dall’armadio l’olio di ricino e le loro brave divise da difensori del patrio suolo. Divise che certo puzzeranno di naftalina e di bruciato (come quelle del Ku Klux Klan), ma che son sempre pronte per essere indossate. E già perché non so se si è notato che dopo i fatti di Milano che hanno visto quei tragici scontri tra immigrati, tanto Bossi quanto Maroni ci hanno rassicurati che non verranno fatti dei RASTRELLAMENTI. Rastrellamenti? Ma sanno di cosa parlano? Non viene loro in mente nulla a pronunciare questa parola? Il loro cervellino verde non manda un segnale di pericolo?
Rastrellamenti. Nel 2010 dobbiamo sentire dei nostri rappresentanti (ebbene sì, è proprio così, c’è poco da fare, viene un po’ di nausea ma sono nostri rappresentanti) che usano un termine simile e che non gli passa per la testa subito dopo o il giorno dopo di dire al mondo che si sono sbagliati? E non c’è nessuno più alto in grado di loro che ne chieda pubblica ammenda? E i signori della Conferenza Episcopale Italiana,che non perdono occasione per commentare qualsiasi cosa e per far la morale a tutti, se ne stanno belli zitti? I loro cervellini affumicati dall’incenso non reagiscono? E non c’è uno schifo di telegiornale che lo riporti? E non c’è nessuna trasmissione d’attualità che per una volta metta da parte Corona, Morgan, Emanuele Filiberto, la Parietti e altre patetiche comparse del nulla per dire una (anche mezza) parola su questo fatto? Ci rendiamo conto a cosa ci stiamo abituando?