Un nuovo ordine militare permetterà a Israele di catturare o deportare i residenti nella Cisgiordania occupata che non hanno un permesso rilasciato dalle autorità israeliane, è stato denunciato domenica dalle locali ONG. Non hanno il permesso- fa notare una fonte palestinese – perché ogni decisione delle Nazioni Unite ha riconosciuto come territorio occupato città e villaggi dove vivono.
L’associazione non governativa israeliana “HaMoked” del Centro per la difesa degli individui, ha dichiarato che il nuovo ordine entrerà in vigore il prossimo martedì e la sua formulazione è così generica che permetterebbe teoricamente all’esercito israeliano di deportare ogni palestinese della Cisgiordania.
HaMoked ha denunciato, insieme ad altre nove Ong, che l’ordine militare non è stato annunciato alla popolazione palestinese come sarebbe stato opportuno, il che solleva il dubbio che, nonostante le serie implicazioni che comporta, le autorità stiano cercando di tenerlo segreto, per evitare il dibattito pubblico o qualche correzione giudiziaria.
In una dichiarazione, le Ong esortano il Ministero della Difesa a ritardare l’entrata in vigore dell’ordine, che trasformerà tutti gli abitanti della Cisgiordania in criminali potenziali che possano essere imprigionati fino a sette anni o deportati da quel territorio. Concepito per prevenire l’infiltrazione dei territori occupati, l’ordine definisce tutti i residenti paelstinesi di quel territorio come “infiltrati”.
“L’ordine cambia la definizione di infiltrato e, in realtà, si applica a tutti quelli che stanno in Cisgiordania e che non hanno un permesso israeliano, ma non definisce ciò che Israele considera un permesso valido”. Le ONG aggiungono che la grande maggioranza degli abitanti della Cisgiordania, patria per 2.5 milioni di persone, non chiederà mai nessun tipo di permesso per vivere lì. Le decisioni delle Nazioni Unite riconoscono la loro permanenza.
Le organizzazioni sostengono che la politica attuale sarà usata inizialmente con i palestinesi che abitano in Cisgiordania e che Israele vuole trasferire nella Striscia di Gaza, nonostante il fatto che molti di loro siano nati in Cisgiordania o vi si siano stabiliti legalmente. La decisione intende probabilmente espellere dalla Cisgiordania gli stranieri sposati con palestinesi il che colpisce decine di migliaia di persone. Ma è solo un’interpretazione in quanto il documento a tutt’oggi è mantenuto segreto.
“In ogni caso, la definizione di infiltrato espone le persone a pene tra i tre e i sette anni di prigione e, in linea di principio, potrebbe essere applicata a chiunque venga preso di mira dall’esercito, inclusi gli israeliani e gli stranieri presenti in Cisgiordania”. È l’allarme lanciato dalle Ong.