A Bassora e Fallujia aborti e neonati mostruosi. Era successo anche in Vietnam: nelle teche di un museo di Saigon corpi di bambini che non hanno nulla di umano
Donne (1) – Bombe e veleni Usa: in Iraq “proibito avere bambini nei prossimi 25 anni”
13-05-2010
di
Layla Anwar
Qualche anno fa, ho conosciuto una donna occidentale… Lei non era esattamente una mia amica, era più una conoscente, amica di miei buoni amici. Comunque, questa donna che io chiamerò Marion, era sposata da poco e con suo marito avevano intenzione di avere dei figli. Quando Marion rimase incinta, dopo un’attenta pianificazione, dato che agli occidentali piace pianificare qualsiasi cosa fino all´ultimo centesimo, lei ebbe tutte le cure di cui aveva bisogno. Test, ultrasuoni eccetera eccetera… e durante questi primi quattro mesi di gravidanza fece anche l’esame per diagnosticare possibili malformazioni al feto (amniocentesi).
Marion fu distrutta dalla notizia che le diede il suo medico: il suo bambino soffriva di una qualche malformazione genetica e lei avrebbe dovuto sottoporsi ad un aborto terapeutico. Marion subito dopo cadde in un periodo di profonda depressione anche se il medicò le assicurò che in futuro avrebbe comunque potuto avere altri figli; lei era nel panico al solo pensiero di poter restare ancora incinta e il suo matrimonio naufragò, concludendosi con un divorzio… Durante questo difficile periodo, famiglia e amici le diedero tutto il supporto morale possibile… Tutti le dimostravano solidarietà, a lei che aveva perso il feto di quattro mesi, empaticamente imprevedibile, era diventata capricciosa, viziata e interminabili sedute con psichiatri specializzati cercavano di aiutarla al meglio a superare il suo dolore… Certo è una scommessa… una grande scommessa… Ma – tutti si chiederanno – come può il caso della natura giocare un così brutto scherzo a Marion… e io ho visto le teste accennare al diniego di questa crudeltà… e ho ascoltato esclamazioni di terrificata indignazione per una gravidanza finita male.
Io credo, che sì, è una cosa triste ma non è la fine del mondo. Lei è stata fortunata a poterlo scoprire a metà gravidanza e non al momento del parto, è una ragazza giovane ed in buona salute, ha la possibilità di usufruire del servizio sanitario, vive in un ambiente salutare, segue una alimentazione corretta, ha chi la aiuta e può restare ancora incinta… Secondo il mio punto di vista questo è stato un problema sopravvalutato… ma gli occidentali hanno molto a cuore la vita e la salute dei propri figli e hanno il diritto di avere tutto nelle migliori condizioni possibili…
Passano gli anni e io non so cosa sia successo alla povera Marion, forse è rimasta di nuovo incinta oppure non ha ancora superato il fatto di aver dovuto abortire a causa di errore della natura… ma, d’altra parte, quello che so io è che centinaia di madri irachene è stato chiesto di non avere figli in nessun caso… L’ultima notizia che ho ricevuto, non ufficiale, è che a Basra i dottori consigliano le donne di non restare incinta per i prossimi 25 anni. Basra è stata un’enclave del governo shiita, nessuno oserebbe dare pubblicamente questa notizia che è circolata in segreto tra le giovani spose…
A Falluja invece è ufficiale – le donne sono pubblicamente avvertite di non restare incinte e il numero di anni non è nemmeno indicato – ma, certo, si parla di un lungo, lungo periodo…