Nichi VENDOLA – Abbiamo perso 15 anni, è urgente salvare il Paese malato
21-10-2010La profonda crisi culturale, economica, sociale, dei valori stessi del nostro Paese, altro non è che il prodotto più evidente del degrado politico cui ci troviamo ad assistere in questi giorni. Forse non dovremmo nemmeno stupirci più di tanto delle cause che ci hanno portato fin qui. Certamente avremmo dovuto porvi rimedio ben sedici anni fa quando l’attuale premier, Silvio Berlusconi, cominciò a muovere i suoi primi passi nella gestione della cosa pubblica. Esattamente da allora, chiusa la stagione di Tangentopoli, ciò che per molti poteva rappresentare l’inizio di una nuova fase speranzosa grazie all’avvento della Seconda Repubblica, divenne un incubo. L’imprenditore travestito da benefattore, per di più nei panni del self-made man, diede inizio alla permanente televendita generatrice di quelli che oggi appaiono come disastri incalcolabili.
Finalmente siamo giunti al countdown finale. Ora abbiamo il dovere di liberarci di Berlusconi e del berlusconismo, cosa contro la quale ci toccherà lavorare intensamente negli anni a venire. Per questo un grande cantiere dell’alternativa mi sembra l’unica seria opzione da cui poter partire. Non dobbiamo aver paura della consultazione popolare. Si tratta di una necessità, solo così possiamo rivitalizzare un centrosinistra in affanno, incapace di delineare i tratti di un’Italia migliore rispetto allo squallido dipinto rappresentato dal centrodestra. Abbiamo bisogno di una narrazione, di una lettura condivisa dei guasti prodotti dalle destre nel nostro Paese e, allo stesso tempo, di avere ben chiari gli errori commessi dal centrosinistra. Senza più timori né tentennamenti, a maggior ragione durante questa crisi di regime, in cui l’avversario non può che mostrarsi ferito, lacerato, dilaniato dalle lotte intestine. E nel mezzo di questa farsa ci sono gli italiani perché il rischio è che in questo momento storico le due crisi, economica e del centrodestra appunto, producano lo schianto definitivo dell’Italia.
Riprendere la discussione sull’assurda legge elettorale in vigore, una vera e propria porcata, una norma che privilegia i giochi del palazzo a scapito della democrazia. Questo bisogna fare da subito. Sarebbe l’unico motivo per rimandare le elezioni e tenere in vita un governo di scopo. In realtà, ci sarebbe anche un secondo motivo: la risoluzione del conflitto di interessi, il male di tutti i mali. Se ci soffermiamo sul fatto che ne parliamo a corrente alternata da più di quindici anni senza affrontare di petto e una volta per tutte la questione, mi ricordo con sincero dolore di ritrovarmi in un Paese profondamente malato. Pensare all’Italia della seconda Repubblica come allo Stato del conflitto d’interesse per eccellenza è umiliante per tutti, classe politica e cittadini. Ecco perché dobbiamo liberarci dalle paure e tornare protagonisti, ponendo la questione morale al centro di ogni dibattito. Questo bisogna fare. Questo abbiamo il dovere di fare noi che abbiamo a cuore la tenuta unitaria e sociale dell’Italia.
Nichi Vendola (Bari, 26 agosto 1958) è presidente della Regione Puglia e portavoce di "SInistra Ecologia e Libertà". In vista delle prossime elezioni politiche, ha annunciato la sua candidatura alle primarie per la scelta del leader della coalizione di centrosinistra.