Kabul – Insieme ad altri rappresentati di varie organizzazioni che fanno parte della Tavola per la pace, siamo partiti per Kabul. Non da soli ma con un rappresentante dell’associazione delle vittime delle Torri Gemelle (September 11th Families for Peaceful Tomorrows): persone che dal dolore della perdita non hanno maturato odio ma desiderio di umanità per tutti e tutte. In Afghanistan ci incontreremo con i famigliari delle vittime dei bombardamenti Nato-Isaf o americani , ma anche con quelli uccisi da attentati talebani. Incontreremo associazioni e movimenti della società civile afgana: donne e uomini che vogliono essere protagonisti del loro destino e combattono contro la violenza, la corruzione, per una democrazia reale e non quella dei signori delle guerre.
Dalla guerra del Golfo nel 1991 ad oggi, la guerra e gli interventi militari, spesso mascherati da guerre umanitarie, malgrado la cresciuta consapevolezza ed attività per la pace di milioni e milioni di persone nel mondo , sono divenute la “normalità”. Iraq, Afghanistan, Libia, Libano, Serbia, Kosovo, l’occupazione militare israeliana dei territori palestinesi della West bank e Gaza sono solo alcuni esempi. Siano esse benedette dall’Onu e fatte in modo unilaterale da coalizioni di paesi occidentali e non solo, il tutto mascherato da ragioni umanitarie o per la libertà e la democrazia.
Questo mese è il 10 anniversario dell’attacco alle Torri gemelle e della guerra in Afghanistan. Solo gli Usa spendono per questa guerra due miliardi di dollari al giorno. Il ritiro delle truppe Usa è previsto per il 2014, ma non se andranno tutti, resterà una base militare Usa, così come è rimasta in Kosovo, cosi come è in Iraq, così come sarà in Libia. Le guerra per la libertà e la democrazia che si svelano: controllo geopolitico-militare delle aree del mondo.
Vado in Afghanistan in rappresentanza dell’Associazione per la Pace perché vogliamo ribadire il rifiuto della guerra, la guerra è l’abdicazione della ragione, il crollo della civiltà e perché ci opponiamo alla danza macabra di guerra e terrorismo. Non sarà la guerra a cancellare il terrorismo, la guerra porta morte e distruzione ed il prezzo viene pagato dai poveri che sono sempre più poveri.
Vado in Afghanistan per costruire relazioni con persone e movimenti che come noi credono in un mondo dove “ciascuno/a siano di aiuto all’altro” e per far contribuire a che giustizia e sviluppo economico e sociale siano nella nostra agenda della pace. “La missione della Tavola della pace e di Peaceful Tomorrows vuole innanzitutto essere un forte gesto di solidarietà con il popolo afgano e rendere omaggio a tutte le vittime della guerra e del terrorismo. A loro verrà consegnata la “Luce di Assisi”, la lampada ideata dai francescani a simbolo della pace che dobbiamo impegnarci a costruire.
Allo stesso tempo la delegazione intende raccogliere valutazioni e proposte per uscire da questa drammatica situazione ascoltando le diverse espressioni della società civile afgana e i rappresentanti delle principali istituzioni internazionali presenti a Kabul. La missione intende dare seguito agli impegni assunti dalla società civile italiana in occasione delle Conferenze della società civile afgana di Kabul (marzo 2011) e di Roma (maggio 2011) organizzate dalla rete “Afgana”.
Nata in Valdossola nel 1940, Luisa Morgantini è stata la prima donna a essere eletta nella segreteria della FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) di Milano. Parlamentare per due legislature (eletta nel 1999 e 2004), le è stato assegnato il premio per la pace delle donne in nero israeliane e Colombe d'Oro per la Pace di Archivio disarmo. Inoltre risulta tra le mille a essere state in lizza per il Premio Nobel per la pace.