Anche i camosci si guardano alle spalle
23-12-2009
di
Paolo Collo
Erri De Luca, Il peso della farfalla, Feltrinelli
Una storia di due vite parallele. Quella di un animale, “il re dei camosci”, giunto alla sua ultima stagione di supremazia, ancora possente, esperto, ma ormai stanco dopo tanti duelli e tanti figli. E quella di un uomo, l’ultimo bracconiere della vallata, soprannominato pure lui “il re dei camosci”, ancora integro, nonostante gli anni, ma stanco di combattere contro la natura e i guardiacaccia. Però l’uomo, si sa, ha il vantaggio del fucile… Una storia tragica e semplice, come un racconto di Rigoni Stern o di Jack London. Un piccolo libro di Erri De Luca. Come sempre raffinato, nella parola e nel periodare.
Herta Muller, Lo sguardo estraneo, trad. di M. Rubino, Sellerio
“Nello stato in cui vige un controllo dall’alto chi è perseguitato non può esimersi dal registrare ogni situazione in cui si viene a trovare. E tale registrazione dev’essere altrettanto precisa quanto quella che va effettuando lo stato che lo tiene sotto osservazione”. Con queste chirurgiche parole la Premio Nobel rumena Herta Müller (Nitchidorf, 1953) descrive quella sensazione di perenne angoscia, quel doversi sempre “guardare alle spalle” cui è sottoposto chi vive in un paese oppresso da un potere dittatoriale. Un libro di poche pagine ma duro e tagliente come un’accetta. Perché il potere è questo: ”conoscere e disporre delle vite degli altri”. Con una nota di Adriano Sofri.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.