Errico Buonanno, Sarà vero, Einaudi
Finalmente un libro-antidoto. Antidoto contro la stupidità, l’imbonimento, la “balla” costruita ad arte. Per un mondo che invece, spesso e volentieri, “beve” qualsiasi scemenza gli venga offerta sul (falso) piatto della scienza, del mistero o dell’ignoto. Per un mondo che crede negli Ufo, nell’Area 51, nei Templari, nel Graal, nell’oroscopo, in Scientology o nel mostro di Lochness. Per un mondo che è convinto che sulla Luna non ci sia mai allunato nessuno, o che il macello delle Twin Towers sia stato organizzato dalla Cia, o che nelle fogne di Manhattan scorazzino branchi di alligatori assassini. O che tuttora esista una sorta di “complotto giudaico”. Un buon antidoto, dicevo, può essere rappresentato dalla lettura di questo volume di Errico Buonanno: un utile e illuminante viaggio tra falsi, sospetti e “bufale” che hanno – anche con conseguenze tragiche e nefaste – fatto la storia. Dal favoloso Regno del Prete Gianni a Ermete Trismegisto, dagli Illuminati di Baviera ai Rosacroce, passando naturalmente e inevitabilmente per i Templari, il Sacro Graal, Rennes-le Château e padre Saunière. E non potevano mancare i famigerati Protocolli dei Savi di Sion. Un saggio divertente, documentato e leggibilissimo per chi ha finalmente capito che Il Codice da Vinci è solo un romanzo.
Osvaldo Guerrieri, Istantanee, Neri Pozza
Guerrieri, critico teatrale de “La Stampa” e scrittore di discreto successo (con L’insaziabile ha vinto nel 2009 il Premio Mondello), con questo libro ci racconta dieci storie “provocate” da altrettante fotografie che sembrano quasi trovate per caso. Dallo stesso fotografo Robert Doisneau, a un curioso Pirandello vestito di tutto punto su un pattino di Camaiore, e poi Artaud che pare un manichino di un negozio d’abbigliamento, Joyce con la benda di cuoio sull’occhio, una foto cubista di Pound, una meravigliosa, inarrivabile Louise Brooks, Rina Cavalieri in posa estatica, il marinaio di Hemingway Gregorio Fuentes Betancourt, Gadda imbacuccato in auto, un’immagine del camerone dello Stalag XII D in cui venne deportato Sartre…
Dieci istantanee rubate da Guerrieri per raccontare, con eleganza e malinconico humour, dieci storie della cultura del Novecento.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.